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Il murales con Mancini e il pallone insanguinato: “L’Arabia Saudita vuole assopire le nostre coscienze”

Lo street artist aleXandro Palombo a San Siro: «non siate complici di questo processo di colonizzazione della nostra libertà, lì la libertà non esiste»

Il murales con Mancini e il pallone insanguinato: “L’Arabia Saudita vuole assopire le nostre coscienze”
Collages from street artist Alexsandro Palombo show new coach of Saudi Arabia, Italian Roberto Mancini (L), Saudi Prince Mohammed bin Salman and Al Nassr Portuguese star Cristiano Ronaldo (R) holding a blooded ball in their hands as part of a serie called ´Welcome to Saudi Arabiaª on September 19, 2023 on the walls of San Siro stadium ticketing desk in Milan. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP) /

Mancini col pallone insanguinato in un murales all’esterno di San Siro.

Il Giornale scrive:

Roberto Mancini insieme a Mohammed bin Salman e a tanti campioni – da Ronaldo, a Neymar fino a Benzema – con in mano un pallone insanguinato: questo il soggetto scelto dallo street artist aleXandro Palombo per la sua ultima opera, una serie di murales apparsi ieri sullo stadio di San Siro.  

L’opera, dal titolo «Welcome to Saudi Arabia» – spiega una nota diffusa dall’artista e pubblicata sul suo profilo Instagram – punta a «ribaltare la narrazione fantastica con cui il regime di Bin Salman cerca di ripulirsi l’immagine nel mondo attraverso gli ingaggi miliardari delle star del calcio».

Ancora:

«L’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman è un paese tra i più oscurantisti, misogini e feroci di sempre, dove i diritti umani, la libertà di espressione, la libertà per le donne e quella della comunità Lgbtq non esistono e qualsiasi segno di appartenenza ad una religione diversa dall’Islam viene punito», denuncia aleXandro Palombo, invitando a «non voltarsi dall’altra davanti al vero volto del regno di Mohammed bin Salman, perché questo non è un gioco ma un disegno politico con cui l’Arabia Saudita usa il calcio come mezzo di distrazione di massa per insinuarsi nelle nostre vite e assopire le nostre coscienze, non siate complici di questo processo di colonizzazione della nostra libertà perché in Arabia Saudita la libertà non esiste».

 

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