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Garcia: «Anguissa? I giocatori non sono macchine. Kvara deve giocare leggero»

In conferenza: «Adesso dobbiamo recuperare fuori casa i punti persi. Andiamo a Bologna per fare questo. Lavoriamo per migliorare ogni giorno»

Garcia: «Anguissa? I giocatori non sono macchine. Kvara deve giocare leggero»
Napoli's French coach Rudi Garcia looks on prior to the Italian Serie A football match between SSC Napoli and SS Lazio at the Diego Armando Maradona Stadium on September 2, 2023. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

Il Napoli torna in campo domenica alle 18 contro il Bologna. Al Dall’Ara, gli uomini di Garcia sono chiamati a conquistare i tre punti per non perdere terreno dalla vetta della classifica. Dopo il trionfo in Champions contro il Braga che ha ridato fiducia agli azzurri, Osimhen e compagni affrontano Thiago Motta. Il tecnico dei felsinei in conferenza stampa ha evitato di rispondere a chi gli chiedeva se era stato vicino alla panchina del Napoli.

Le parole di Rudi Garcia.

Domani la sua 100esima in Serie A, ma anche 100 giorni dal suo arrivo. Lei disse commentiamo dopo i primi 100 giorni.

«Già 100 giorni? Sì, me l’hanno detto i nostri addetti media, sono importanti i risultati di queste 99 ma è più importante vincere la 100esima. Io sono contento di essere qua e di guidare questo gruppo. Facciamo un buon lavoro con il mio staff, siamo motivati e concentrati al 100% per domani».

A che punto è il Napoli di Garcia. Ci sono particolari ostacoli?

«Un allenatore spera sempre di avere tutta la rosa a disposizione. Ma non è possibile. Abbiamo dimostrato dall’inizio che siamo una squadra offensiva, abbiamo sempre fatto gol in partita. Ne potevamo fare di più, anche a Braga. Ci vuole anche un po’ di fortuna. 5 gol subiti è troppo ma solo 8 tiri subiti, manca solo un po’ di efficacia difensiva. Sul gioco possiamo migliorare e poi con la Lazio abbiamo sbagliato il secondo tempo, l’avessimo fatto diversamente oggi sarebbe diverso. Adesso dobbiamo recuperare fuori casa i punti persi. Andiamo a Bologna per fare questo, sapendo che sono una buona squadra con un buon allenatore. Motta lo ammiravo quando giocava e sta facendo bene anche da allenatore. Importante è anche il recupero della squadra, a parte alcuni giocatori che devono tornare al 100%, il resto va bene».

Sente un pizzico di severità o pregiudizio nei suoi confronti?

«Ogni volta che vado in città, i tifosi mi incoraggiano. Poi lavoriamo per migliorare ogni giorno. Vincere in Champions non è mai una cosa ovvia. Aspettiamo la grande sfida contro il Real. Adesso torniamo al pane quotidiano che è il campionato. Vogliamo vincere domani».

Garcia è più propenso al turn over o alle staffette?

«Io ho una rosa forte soprattutto in attacco. Ho possibilità di cambiare giocatori e tenere la qualità alta. Sapendo che gli esterni sono molto più esposti perché devono dare una grande mano in difesa. Mi riferisco a Politano per esempio che non ha mai finito le partita. Si rende sempre disponibile. Ci possono essere rotazioni ma tutti sanno che devono dare una mano alla squadra, chi inizia e chi entra a partita in corso. In nove giorni giocheremo 4 partite, impossibile iniziare sempre con lo stesso undici o finire sempre con lo stesso undici. Conto su tutti, ci vuole l’atteggiamento collettivo e lo devono avere tutti».

Ha parlato di poca continuità in partita:

«Sul fatto di gestire la gara, nella gestione nostra. Quando si gioca un primo tempo bello come contro la Lazio, non dobbiamo nel secondo tempo fare meno bene. Però la nostra squadra deve essere in grado di tenere i propri principi e deve essere brava a sfruttare gli spazi quando siamo in vantaggio. Le squadre che incontriamo a volte sono schierate in difesa, anche in contropiede quindi dobbiamo essere in grado di segnare. Come il terzo gol a Frosinone».

Pochi tiri subiti ma cinque gol in campionato. La spiegazione di Garcia. Poi su Rrahmani:

«Ovviamente Rrahmani è uno dei nostri punti forti, ma io sono contento di Ostigard. L’ho convinto a rimanere, ho convinto la società a tenerlo. Lui è un difensore forte. In difesa siamo tranquilli, abbiamo due giocatori mancini che possono iniziare, speriamo di recuperare Amir. Questo infortunio lo aveva già alla prima partita con la sua Nazionale. Io ho dovuto risparmiarlo contro il Genoa. Andiamo avanti così. Cinque gol presi e solo otto tiri nello specchio vuol dire che abbiamo avuto un po’ di sfortuna e anche mancanza di determinazione, a Genova per esempio. La squadra difende bene e dobbiamo continuare così. Se subiamo pochi tiri, prenderemo meno gol e sarà più facile vincere».

Anguissa appare in difficoltà, Cajuste è pronto?

«Cajuste dobbiamo recuperarlo perché non era disponibile a Braga. Vediamo se oggi ritorna in gruppo. Anguissa ha fatto buonissime cose dall’inizio della stagione, altre le ha fatte meno bene. Aspettiamo tutti le performance del giocatore, l’anno scorso ha fatto una stagione pazzesca. I giocatori non sono macchine, l’importante è che stia bene fisicamente. Ritroverà in fretta il suo altissimo livello».

De Laurentiis gli ha chiesto lo scudetto o la Champions?

«Un club come il Napoli deve giocare la Champions ogni anno. Dobbiamo finire tra i primi quattro però quando sei campione d’Italia, l’ambizione è di difendere lo scudetto che abbiamo sul petto. Per il momento siamo quinti, dobbiamo solo concentrarci su domani. Penso già ad alcuni cambi, ma la squadra non è stanca. Possiamo anche partire con gli stessi di Braga e cambiare in corso. All’inizio non servirebbe, ma è una possibilità».

Garcia pensa di schierarsi in modo speculare rispetto al Bologna?

«Il nostro modulo di base è il 4-3-3, a me piace che con gli stessi giocatori posso usare differenti moduli di gioco senza fare un cambio. Forse domani sarà così con l’undici che inizierà».

Osimhen spesso solo e Kvara a digiuno. Il rimedio di Garcia?

«Spero che Kvara trovi il gol in fretta, ma non deve concentrarsi solo su questo. Deve essere leggero, avere piacere a giocare e anche a difendere e aiutare la squadra. Così segnerà e tornerà ad avere fiducia. Su Victor, spero che avrà le stesse occasioni avute a Braga. Così farà almeno un gol a partita o anche due. Lui è tra i migliori d’Europa».

Contro il Braga, Meret ha detto che vi siete forse abbassati troppo nel finale. Come evitarlo a Bologna?

«Il problema è perdere palloni pericolosi che ti tolgono equilibrio. Oltre al gol preso a Braga e al palo, non ricordo altre opportunità. Il pallone ce l’avevamo noi e dobbiamo essere più precisi in uscita e in attacco rapido. Dobbiamo fare scelte migliori».

 

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