Poi se non ha voglia di esultare, saranno pure cavoli suoi. L’icona di Roma-Frosinone è l’arbitro Marchetti a terra con i crampi
FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 7° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24
Passato l’inverno, ritorna il sereno.
Citando un pugliese doc.
Si va a Lecce.
Che non è l’Udinese, ma è una delle più in forma al momento.
Inoltre al Via del Mare ne ha vinte tre su tre.
Stradivari inserisce subito il Cholito e il danesino.
E preserva Osi.
È ancora scosso da quel video, il ragazzo.
Non parlo neanche della risposta di Salvini.
Il quale, visto quel successo, si mette maldestramente in scia.
E filma una maxi spesa volgare, che è anche la espressione di manifesta gratitudine verso un’azienda “amica”.
Ricordando recenti finanziamenti illeciti.
Chissà se la Premier lo ha visto, questo video, e se lo ha giudicato, come il primo bello e toccante.
No. Parlo del video apparso sul sito ufficiale della società (ma che imperdonabile leggerezza!) che ha scosso persino il ministero degli esteri nigeriano.
Torniamo al campo.
E’ il Napoli concreto, solido, cinico che conoscevamo.
Dall’aria che si respira, si vede che c’è stato un chiarimento. Aria diversa.
Da una parte i giocatori che hanno detto come sanno e vogliono giocare.
Dall’altra il tecnico che ascolta dimostrando umiltà e intelligenza nell’ uso della mano di velluto.
Li lascia fare.
Ed è un altro Napoli.
Ostigaard vola più in alto del gabbiano che ispira le sue sopracciglia e apre le marcature.
Poi a inizio ripresa Kvaravaggio dipinge per l’Osi appena entrato una perla che deve essere solo spinta dentro.
Ancora a segno il nigeriano.
Dopo il video malfamato, due gol più due rigori “lasciati” ai compagni.
Non poco in una partita e mezza.
Poi se non ha voglia di esultare, saranno pure cavoli suoi.
Per fortuna pare che la polemica sia del tutto rientrata.
Dopo le scuse tardive della società.
Seguite dalle dimissioni del social media executive.
E dopo la risposta di Osi, anch’essa tardiva, ma pare definitiva e rasserenante.
Meglio così. In fondo non è morto nessuno.
Il Napoli comunque domina.
Fa piacere ammirare il più bel centrocampo d’Europa in tutto il suo splendore.
La potenza di Zambo.
L’intelligenza di Charlie Brown.
Il genio del Signorinello Pallido.
Come sa nascondere il pallone lui, nessuno. Mai visto a questi livelli.
Entrano Polinapoli e Jack e anche loro incidono.
Un gol e un assist.
Entra Gaetano e incide anche lui.
Fa molto di più lui in otto minuti che un Salvini o un Gasparri in vent’anni di Parlamento.
Oppure, per rimanere in materia, fa molto di più lui in otto minuti, che un Pobga in due anni di Juve.
E’ un Napoli ritrovato che si diverte.
E suonano stonati i cori salentini dagli spalti: “Noi non siamo napoletani”.
Peccato. Potevate essere almeno campioni d’Italia.
La giornata offre appuntamenti intriganti.
Se il Napoli ne fa quattro a Lecce, El Toro scatenato ne fa quattro lui da solo a Salerno in meno di mezz’ora.
E entra nella storia.
Eppure i Suninter soffrono per un intero primo tempo. Quando i granata sciupano ben quattro limpide palle gol.
Partita davvero strana.
Inzaghino voleva risparmiare l’argentino.
Poi visto che la partita non si sbloccava, lo butta dentro.
E l’argentino subito va in gol.
I campani reagiscono immediatamente.
Legowski ruba palla sulla mediana, scambia con Martegani e trafigge Sommer.
Ma il VAR nega la gioia del pareggio.
Posizione iniziale di offside, del granata.
Il gioco del calcio è cosa troppo seria per lasciarla ai giocatori.
A chi andrebbe affidato?
All’imponderabile.
Questo è l’episodio chiave. Fin qui grande equilibrio in campo.
Poi, sfumato il pareggio, tutto cambia.
E Lautaro dilaga.
A San Siro una Lazio sprecona nel primo tempo, viene punita da un Milan che matura di partita in partita.
Sor Polpetta l’aveva studiata bene.
Schermare con tre uomini le idee di Adli.
E’ una partita tattica. Che sarà decisa dai tecnici.
Ci mette giusto un tempo John Malkovich per capire e rispondere di conseguenza.
E quando decide di far giocare Reijnders più vicino al franco-algerino e spesso a sostituirlo in regia, tutto cambia.
Tutto cambia anche grazie a una grande prestazione di Leao. Decisivo pure in fase difensiva.
Doppio assist del portoghese per i gol di Pulisic e Okafor, entrambi ultimi arrivi e già integrati nel gruppo.
Andate a rivederlo il gol di Okafor.
Da Maignan a Leao quattro passaggi lungo l’out sinistro.
Bello.
Aspetto la domenica per gli altri due confronti interessanti.
All’ex Brumana scendono in campo due squadre entrambe senza punteros.
Risultato pressochè scontato e spettacolo noiosissimo.
Lo 0-0 sta più stretto a Gasp, almeno per quanto costruito negli ultimi venti minuti.
Acciughina imposta una partita totalmente passiva, tutta tesa a non prenderle.
E alla fine guadagna un punto.
Ma cosa lascia ai bianconeri questa gara?
Se l’obiettivo è arrivare quarti, è un punto d’oro.
Ma può mai essere questo l’obiettivo massimo della Juventus? Che tra parentesi è la squadra di gran lunga col monte ingaggi piu alto.
La Roma ha un gran bisogno di riscatto dopo la disfatta di Genova.
Sarebbe anche un derby laziale.
Ma per alcuni pessimisti è solo uno scontro diretto fra squadre da fondo classifica.
Vittoria magari non brillante ma decisamente importante per i Sangue-Oro, che tornano a muovere la classifica.
La condizione fisica non è ancora delle migliori.
Dybala in un momento no, sforna due assist al bacio.
Big Rom segna ancora.
Ma l’icona della gara è l’arbitro Marchetti.
Preso da crampi, crolla a terra e viene aiutato da Aouar a stendere le gambe.
Con il romanista nel ruolo dell’agente immobiliare e l’arbitro in quello della sposina svenuta alla visita della nuova casa. Come in quello spot meraviglioso di Idealista.
Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura interviene al Trentodoc: “Bisogna abbinare il vino agli eventi sportivi”.
Per onorare la memoria di Nebiolo.