Repubblica Bari scrive che Tommy Parisi è un cantante neomelodico, ma è coinvolto in diverse inchieste ed è stato condannato per associazione mafiosa.

Come riporta Repubblica Bari, sta facendo discutere il post pubblicato due giorni da, dopo il concerto di Gigi D’Alessio al Palaflorio di Bari. Il cantante napoletano sorridente fa il segno della vittoria e abbraccia il cantante neomelodico Tommy Parisi, figlio quarantenne del boss di Japigia Savinuccio (in carcere da anni)
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Tanti i commenti positivi per il neomelodico pugliese su Instagram: c’è chi scrive “Gigi è il top”, chi “Tommy sei grande” e chi lancia l’idea di una collaborazione tra lui e Gigi D’Alessio.
Sull’opportunità per D’Alessio di fare quella foto, però, c’è chi si interroga. Perché il figlio di Savinuccio è cantante di professione ma contemporaneamente coinvolto in diverse inchieste e anche condannato per associazione mafiosa. Per le estorsioni ai cantieri edili di Japigia, per esempio, gli è stata inflitta la pena di otto anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, rispetto alla quale spera di ottenere uno sconto in appello. Mentre per le accuse relative alla gestione di sale slot illegali aveva precedentemente patteggiato un anno e dieci mesi con pena sospesa. Il suo nome inoltre compariva nell’inchiesta che un anno fa ha portato all’arresto della ex consigliera comunale di Bari, Francesca Ferri. Non era indagato ma nelle intercettazioni si faceva riferimento a lui come portatore di voti: “Non ti preoccupare, che a Japigia e a Libertà siamo forti, quelli sono tutti amici. Specialmente a Japigia, basta che Tommy Parisi dice aho, votate e quelli votano come a Berlusconi…”. Da quella vicenda, il cantante è rimasto comunque fuori ma per la Direzione distrettuale antimafia non è affatto fuori dagli affari di famiglia.
In occasione dello scudetto del Napoli il famoso cantante partenopeo aveva detto
«Festa scudetto? Ce ne sono state tante, quella ufficiale è quando ricevi la coppa, quindi il 4 giugno. Ci sono stati vari incontri, ho sempre ribadito che la festa deve essere dei napoletani e fatta da artisti napoletani, tutti. E’ vero che ci sono cinquemila artisti, ma andrebbero toccati tutti i generi musicali perché è Napoli che ha sostenuto il Napoli in ogni categoria».