Gli ambientalisti criticano la decisione della Fifa di far disputare il Mondiale in Spagna Portogallo, Marocco più tre partite in Sudamerica
La Fifa ha assegnato il Mondiale 2030 a Spagna, Portogallo e Marocco. In più, modello Tour de France, le prime tre partite si giocheranno Argentina, Uruguay e Paraguay. Questo perché sarà il centenario del primo Mondiale che nel 1930 si disputò in Uruguay (che lo vinse anche).
La decisione ha provocato anche polemiche, come quella di Elliot Arthur-Worsop fondatore di Football for Future organizzazione no-profit per una cultura ecosostenibile nello sport.
«La decisione della Fifa che le prime tre partite della Coppa del Mondo 2030 si giocheranno in Sud America, prima di ospitare le restanti partite in due continenti, è un altro esempio dell’incapacità dell’industria calcistica di prendere sul serio la minaccia del cambiamento climatico. Ogni giorno assistiamo a eventi meteorologici estremi, inondazioni improvvise e ondate di calore che si stanno intensificando, mettendo a rischio le partite di calcio. La decisione di oggi della Fifa costringe giocatori e tifosi a generare tonnellate di emissioni di carbonio per viaggi insostenibili. Questo crea un pericoloso precedente per i tornei futuri in un momento in cui gli impatti dei cambiamenti climatici peggioreranno. Il calcio ha il potere di cambiare questa tendenza e ispirare una generazione di tifosi ad agire. Spetta alla Fifa e ad altri organi di governo dare l’esempio e assumere un ruolo di primo piano nella creazione di un futuro più verde e resiliente, per proteggere il bellissimo gioco che tutti noi amiamo».
Anche l’associazione gruppo Football Supporters Europe si è schierata contro la decisione.
“La Fifa continua il suo ciclo di distruzione del più grande torneo della terra. Orrendo per i tifosi, ignora l’ambiente e lancia il tappeto rosso a un ospite per il 2034 (l’Arabia saudita, ndr) che ha un primato spaventoso sui diritti umani. È la fine del Mondiale come la conosciamo».