La cantautrice parla a Repubblica di Bellissima: «Ho raccontato la verità, cose vissute, con grande sincerità, senza nascondere la delusione e la sofferenza»

Repubblica intervista oggi Annalisa Scarrone da Savona, per il mondo Annalisa, e ricorda il suo successo di un anno fa per Bellissima, quattro volte disco di Platino. Ora è uscito l’album E poi siamo finiti nel vortice ed è pronta pero il suo tour in giro per l’Italia
Con Bellissima ha raccontato milioni di donne che, proprio nel momento in cui sentivano irresistibili, sicure, hanno preso buca. e lei spiega «Ho cercato di raccontare la verità, cose vissute. L’ho fatto con grande sincerità, senza nascondere la delusione e la sofferenza».
Sul suo successo ammette
«Ovviamente sono molto contenta e un po’ stupita di tutto quello che è successo. Anche se ci ho creduto tantissimo mantengo sempre una percentuale di insicurezza, è la mia filosofia di vita. Però, oltre all’intuizione artistica, è cambiato il mio atteggiamento: non ho avuto paura di essere ambiziosa».
Prima non osava?
«Facevo più fatica, perché sono stata educata al rispetto degli altri, e quel tipo di atteggiamento, stare un passo indietro o comunque non spingersi oltre, mi frenava un po’».
Oggi osa look più audaci. Ha preso consapevolezza della sua bellezza e della sensualità?
«Ho un po’ di consapevolezza in più, sicuramente. Non del fatto che mi senta bella – ho dei momenti in cui mi sento terribile e sono anche numerosi – ma è la presa di coscienza dell’imperfezione che ti fa mettere il cuore in pace. Conosci la versione migliore di te, sai che non sei perfetta ma che puoi fare il tuo».
L’ultima volta in cui è sentita bellissima?
«All’Arena di Verona. Merito delle persone che lavorano con me».
La cantautrice è laureata in Fisica, non è una facoltà che si sceglie a cuor leggero.
«Nella vita devi avere un obiettivo, io ne avevo due: la musica e l’università. L’istinto mi ha guidato anche nella laurea in Fisica, mi sono sempre chiesta il perché di tutto: mio padre è professore di Matematica, mia madre di Inglese, mio fratello è un chimico come mio cugino. Indago anche le ragioni per cui scrivo canzoni, indago me stessa chiedendo il perché di quello che provo. Mi guida la curiosità e la scienza mi dà la chiave per rispondere ai miei interrogativi».
«In questo momento Sanremo è trasversale, è più importante, non è più soltanto una gara. È sempre un’opportunità ma lo è diventato ancora di più con Amadeus. Per andarci, tutto dipende dalla canzone: deve essere perfetta».