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Haaland: «In campo esco dal mio corpo, sono uno zombie, scansiono il gioco in attesa del gol»

Al Telegraph: «Segno così tanto che ora la gente si sorprende se non segno. Io me la godo. Guardiola mi disse “se non ti concentri in allenamento ti faccio a pezzi”»

Haaland: «In campo esco dal mio corpo, sono uno zombie, scansiono il gioco in attesa del gol»
Manchester City's Norwegian striker #9 Erling Haaland celebrates winning the UEFA Champions League final football match between Inter Milan and Manchester City at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, on June 10, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Erling Haaland ha segnato 199 gol in 203 partite tra Salisburgo, Borussia Dortmund, Manchester City e nazionale Norvegese. Significa che ora quando non segna è una notizia. «La gente è più scioccata quando non segno che quando segno» dice intervistato dal Telegraph. E’ la sua prima intervista a un giornale britannico da quando è arrivato al City. Haaland parla pochissimo coi giornalisti, spesso li sfotte in diretta tv. Se gli fai una domanda che ammette una risposta chiusa, tipo sì o no, lui risponderà “sì” o “no”. E’ un burlone, e ci tiene un sacco a ribadirlo: «Ho sempre detto che se le persone mi chiedono qualcosa di stupido, io do una risposta stupida. Funziona in entrambe le direzioni. A me piace scherzare. È fondamentale nella vita scherzare così tanto, soprattutto per come sono fatto io. Molti norvegesi hanno lo stesso senso dell’umorismo degli inglesi. Non prenderti troppo sul serio»

Martin Odegaard l’ha definito “una bestia”, Jurgen Klopp una “forza della natura”, per Guardiola è “inarrestabile”. Lui si descrive così: “Uno zombie!”. E spiega meravigliosamente come funziona il suo essere bomber e basta: «Durante le partite, normalmente le persone mi criticano perché non tocco palla. Posso entrare e toccare la palla un paio di volte, maspesso sto semplicemente camminando, sto lì in piedi, facendo movimenti nel mio mondo… è difficile da spiegare. Esco dal mio corpo e divento uno zombie. È una specie di zona fuori. Come guardarsi intorno. Aspettando l’occasione. E quando arriva l’occasione so che devo essere pronto. Sono ancora acceso, ma vado in giro e scansiono, scansiono. Aspetto l’occasione pensando se la palla arriva lì può succedere questo, se la palla va lì può succedere questo. È una sensazione. Quando la squadra cresce dalle retrovie, so che non ho bisogno di essere coinvolto. Resto lì e aspetto il momento giusto per…»(schiocca le dita).

«Ora sento che gli avversari fanno più cose per fermarmi, ho più giocatori addosso. Ma va bene così, non mi dispiace. È una sfida più grande e se vogliono mettermi più giocatori significa che c’è spazio altrove per i miei compagni. E’ semplice»

Haaland parla dell’ambizione. Una fame inarrestabile: «Per me è chiaro. Il sogno più grande adesso è rifare il Triplete! Pensaci, è molto semplice. È come quando segno un gol: oh, adoro questa sensazione! Voglio rifarlo! Lo stesso vale per vincere la Champions League. Lo vinco e, ah, mi piacerebbe farlo di nuovo ed è di per sé una motivazione per vincere le cose. Ho più fame che mai»

Ma, continua «a volte è più un sollievo, sai? Quando abbiamo vinto la Premier League è stato un sollievo perché abbiamo avuto la pressione dell’Arsenal per tutta la stagione e il City l’aveva vinta due volte di seguito e se fossi arrivato al club e loro non l’avessero vinta, sarebbe stato una cosa tipo ‘ma come…Abbiamo vinto prima che tu arrivassi e ora arrivi tu e non vinciamo!’…»

Com’è stato l’approccio con Guardiola? «E’ un maniaco dei dettagli. C’è così tanto! Chiede molto in allenamento. Quando ho parlato con lui prima di firmare, mi ha detto: non mi interessa quello che fai, fai quello che vuoi. Ma quando sei in campo per l’allenamento devi essere concentrato. Altrimenti ti farò a pezzi!»

Come nasce una “bestia” del genere?  «Da giovane ho fatto un sacco di sport. Golf, pallamano, calcio, e poi atletica con mia madre (Gry Marita Braut, ex eptatleta della nazionale norvegese, ndr). Ero bravo in tutto, con mio fratello maggiore Astor. Abbiamo fatto molti sport e siamo diventati subito bravi. Siamo lunghi, massicci e abbiamo corpi sportivi»

Haaland è un personaggio molto positivo. Vuole godersela: «Devi goderti e apprezzare ogni giorno perché non sai mai cosa accadrà il giorno dopo. Vedi le cose accadere nel mondo. A volte hai solo bisogno di respirare, guardarti intorno e pensare la mia vita è davvero bella. Ci sono così tante persone che se la passano peggio. E provare a goderti ciò che hai. Ho la fortuna, tante persone hanno la fortuna, ma soprattutto io, di giocare a calcio, di giocare sui palcoscenici più grandi del mondo, negli stadi più grandi con i migliori giocatori. Sono fortunato ed è anche importante ammetterlo e divertirmi. Il tempo vola. Tra 10 anni potrei essermi ritirato. Quindi è importante godersi ogni singolo giorno. Ed è davvero importante non prendersi troppo sul serio. Tutti sono così impegnati a cercare di essere perfetti ma io penso, ehi, rilassati e scherza un po’. È anche la chiave della vita: siediti e respira»

 

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