Non c’è sessismo, solo superficialità. Oggi impera la legge dei social. Rocchi furioso: pretende attenzione a ogni minimo dettaglio
L’arbitro Sacchi salterà almeno una partita di Serie A. Sospeso per non aver stretto la mano alla sua assistente Di Matteo prima dell’inizio di Lecce-Sassuolo. Nessun atto di sessismo ma superficialità, voleva stringere la mano all’altro capitano. Fatto sta che il video è girato moltissimo sui social ed è montata la polemica.
Dopo avergli fatto una bella lavata di capo, il designatore Rocchi lo metterà in castigo per almeno una partita.
Sessismo? No, leggerezza. Una scortesia (comunque ingiustificabile) della quale l’arbitro non si è nemmeno reso conto.
Il Corsera riporta la nota dell’associazione arbitri:
«È assolutamente da escludere un gesto sessista — la nota dell’Aia all’Ansa — e ovviamente anche uno sgarbo personale. Il problema per noi non esiste, è stato solo un gesto involontario e male interpretato. Stupisce piuttosto che si parli di sessismo all’interno di un’associazione che ha fatto dell’abbattimento di ogni barriera di genere uno dei suoi principali traguardi raggiunti».
I due sono in ottimi rapporti, sono rientrati insieme in treno,
La stessa Di Monte, che col fischietto di Macerata è in ottimi rapporti, tanto che lei stessa ieri mattina era sorpresa per il clamore della vicenda e ha chiesto ai vertici arbitrali di non eccedere con la punizione.
Il Corsera conclude così:
Una cosa è certa: Rocchi è furioso. Ha ribadito a lui e al tutto il team arbitrale, alle prese con un ricambio generazionale non semplice, che da quando si arriva allo stadio a quando si torna a casa occorre essere impeccabili in ogni dettaglio, proprio per evitare di cadere in gaffe come questa. Con decine di telecamere sparse un po’ ovunque dentro allo stadio, ogni situazione anche minima va curata con lucidità. Perfino dentro allo spogliatoio.