Intervista al Fatto quotidiano: «La destra aveva il Bagaglino, Drive In è stato scoperto e amato dalla sinistra: Raboni, Umberto Eco, Beniamino Placido»

I quarant’anni di Drive In. Antonio Ricci intervistato dal Fatto quotidiano (a firma Alessandro Ferrucci) sulla ricorrenza della storica trasmissione tv.
«Vengo convocato da Berlusconi che ancora non avevo mai incontrato. Mi domanda i perché e per come. Io rilancio: “Potremmo puntare su un’altra roba: conosco una serie di cabarettisti molto bravi e senza successo. Sarebbe qualcosa di unico e interessante”. “Però lei mi deve fare anche l’altro programma con Lazarov”. “No, guardi”. “E poi ci sono già troppi titoli americani, non mi convince il nome Drive In”. “Ma Drive In riprende Domenica In”.
E Berlusconi?
Resta un secondo in silenzio, a quel punto bluffo: “Se non lo vuol fare non c’è problema, lo produco e lo vado a vendere”. Allora cambia atteggiamento: “Diamoci del tu: perché ci credi così tanto?” E gli rispiego la questione; lui mi rivela che le trasmissioni su Italia 1 non lo interessavano particolarmente, servivano a parcheggiare alcuni artisti per evitare che andassero a lavorare altrove.
Come fossero calciatori.
E io: “Ho capito, ma sbrigati a scegliere perché mi hanno chiamato per Fantastico 4”. Alla parola “Fantastico 4” gli sono brillati gli occhi: “Facciamolo”; Berlusconi desiderava solo personaggi conosciuti, su Canale 5 voleva creare una super Rai perché così otteneva la pubblicità; con gli sconosciuti, agli sponsor, non avrebbe strappato le stesse cifre. Così ci mettiamo di buona lena e registriamo un numero zero a Roma, gli studi di Milano erano occupati.
E…
Portiamo la cassetta a Berlusconi, lui ci accoglie, la prende e si scusa: “Ho una riunione, dura circa due ore”. Nel frattempo ce ne andiamo, giriamo per baretti; dopo due ore torniamo e ci accorgiamo che la cassetta l’aveva mostrata a tutti quelli che trovava, dalla segretaria agli autisti, una sorta di mini Auditel: “Va bene, proviamo”.
C’è una lista di fan insospettabili.
Per Fellini era l’unica trasmissione per la quale valeva la pena avere una tv; Angelo Guglielmi ha dichiarato che ci guardava sempre e ci prendeva come esempio; (cambia tono) l’aspetto che fa più ridere è Repubblica che oggi esalta il Drive In e pure la sinistra sembra averlo miracolosamente scoperto, tanto da scatenare una querelle con Libero.
In realtà?
All’inizio Drive In è stato scoperto e amato dalla sinistra; la destra aveva il Bagaglino e tutto quello che usciva da Rai1; (sorride) Giovanni Raboni è stato il primo a parlare di noi, poi Umberto Eco, Omar Calabrese, Beniamino Placido, Del Buono, Veltroni…