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Pagelle – De Laurentiis Nerone assiste all’incendio della sua squadra affidata al nichilista Garcia

Si salva solo Osimhen il cui sguardo ai fischi è inquietante. Raspadori mandato al macello, Cajuste si fa ammonire sempre. E poi Meret…

Pagelle – De Laurentiis Nerone assiste all’incendio della sua squadra affidata al nichilista Garcia
Ci Napoli 08/10/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: delusione Napoli

MERET. Il Napoli ornato orridamente per Halloween esce con tre lividi viola per le mazzate prese e c’è poco da giudicare gli azzurri. Fanno testo le tante cappellate individuali. Per quanto riguarda il giovane Meret, ripiombato nei suoi dolori atavici, il primo gol gli si infila tra le gambe. Basta e avanza – 4,5

Non è soltanto che prende gol lasciando che il pallone gli passi tra le gambe sul suo palo, è soprattutto che qualche secondo prima è stato colto totalmente alla sprovvista quando la palla ha colpito il palo e gli è passata ad un soffio dal naso. Quel piede alzato per provare a scalciarla è stato imbarazzante – 3

DI LORENZO. La partita era appena principiata e avrebbe potuto dare uno spin diverso al destino (comunque ne dubito) con quell’occasione al 5’, ma Terracciano vigila e devia. L’Eurocapitano si presuppone sia il capo del consiglio dei saggi epperò anche la restaurazione dell’autogestione ha mostrato i suoi limiti: con un allenatore così non c’è nulla da fare e poco alla volta si stanno smarrendo l’identità e l’anima – 5

L’atteggiamento dimesso che mostra in viso quando viene inquadrato dalle telecamere, soprattutto alla fine del primo tempo, quando in fondo la partita sembrava essersi raddrizzata, non lascia promettere nulla di buono in merito al “consiglio dei saggi”. O forse era solo delusione per essersi fatto gabbare da Martinez Quarta – 5

NATAN. Bravo in due o tre chiusure in scivolata, ma il secondo e il terzo gol della Fiorentina fanno strame di tutto il Napoli, non solo della difesa. Per quanto meriti elogi e incoraggiamenti non è e non sarà mai Kim – 5,5

Intanto, è stato meglio di Ostigard. Da un suo cross nasce il rigore segnato da Osimhen. Pulitissimo nei contrasti, non va in confusione nemmeno quando il Napoli sembra in pappa – 6 

OSTIGARD. Talvolta rozzo e dannoso in fase di controllo. Stasera la sua foga non aiuta – 5

Quel retropassaggio avrebbe potuto essere un vero e proprio suicidio: qualcuno, lassù, l’ha graziato – 5

OLIVEIRA. Detto che è sua l’involontaria carambola che fa da assist per la rete dell’unico Jack efficace in campo stasera, ecco, detto questo dalle parti dell’impotente uruguagio l’acerbo Kayode fa la star – 4,5

Immagino Mario Rui impegnato nei voodoo portoghesi: missione riuscita – 5

ANGUISSA. Una mezzora accidiosa, indi l’infortunio – 5

Che meraviglia il fraseggio con Di Lorenzo, però… – senza voto

RASPADORI dal 31’. Povero Jack, mandato al macello lì in mezzo come un agnello privo di colpe. Non ha senso dargli un voto. Questo sostituzione rappresenta sicuramente la cazzata madre del Violinista rintronato in panca – senza voto

Perché lui al posto di Anguissa? Hai ragione a scrivere che è stato mandato al macello. Garcia si lancia in cambi che portano soltanto a giocare fuori ruolo, in maniera scriteriata e folle. E quella consegna, poi, – marcare Arthur a uomo, mentre fa da sotto-punta – è decisamente troppo – senza voto

LOBOTKA. La Fiorentina domina nella terra di mezzo, il Napoli subisce e non riesce quasi mai a costruire qualcosa di decente e il povero Lobo deve disperatamente allungarsi e allargarsi sul Titanic azzurro. Com’era quel cartello appeso nei saloon dei western? Ah sì: “Non sparate sul pianista”. E io non voglio sparare su Robotka – 6

Soffre la pressione della Fiorentina e il mancato apporto dei compagni. Peccato per quel grande tiro che Terracciano para. Di fatto, nel nostro centrocampo, ieri sera, c’erano praterie sconfinate – 5,5

LINDSTROM dal 76’. L’insostenibile leggerezza di questo danesino costato 25 milioni. Mah – 5

Senza voto.

ZIELINSKI. Il suo attaccamento è da libro Cuore epperò stasera non sposta nulla – 5

Gli viene chiesto di sacrificarsi più indietro dopo l’ingresso di Raspadori e lui continua a dare il massimo invece di mandare tutti al diavolo – 5

GAETANO dal 76’. Al 90’ potrebbe pareggiare. Potrebbe. Appunto – 5,5

Senza voto.

POLITANO. Talvolta prova a illuminare ma il Violinista lo cambia lo stesso, ché avendo fatto la cazzata madre di Giacomino per Zambo deve poi rimediare (si fa per dire) là in mezzo e sacrifica quindi il povero Na-Politano, che giustamente non la prende bene – 6

Garcia scrive, pensa, si guarda intorno. E poi sceglie. Chi sta giocando bene? Politano? Bene, buttiamolo fuori, così diamo un brivido a questo Napoli. Peccato che quando esce Politano si spegne la luce. Poi, poiché credo che Politano faccia parte del “consiglio dei saggi”, è inquietante che mandi a quel paese l’allenatore al momento della sostituzione – 6

CAJUSTE dal 57’. Sarà pure promettente ma non fa nulla per dimostrarlo. Davvero Elmas merita questo oblio? – 5

Mentre tutti giocano fuori ruolo, Elmas fa la muffa in panchina. Per non parlare della solita e ormai vecchia abitudine di Cajuste: qualsiasi sia il suo tempo in campo prende un giallo – 5

OSIMHEN. Il Napoli passivo del caos sopravvive con le sue fiammate, tra cui quella del rigore. Sempre viva Victor Victoria, finché resta – 7

La sua fisicità lo porta a volte ad essere impreciso. E’ isolato, il suo potenziale offensivo è quasi totalmente annullato, sbaglia un gol facile a porta quasi vuota ma salva col corpo sulla rovesciata di Martinez Quarta dopo nemmeno 5 minuti di gioco e cerca di imbeccare i compagni attaccanti quando viene ingabbiato tra i difensori. Sono contenta abbia sfatato il tabù del rigore. Mi ha inquietata un po’ la sua espressione sul finale, ai fischi del Maradona alla squadra: non era incazzato, come mi sarei aspettata che fosse, era quasi sornione – 7

SIMEONE dal 76’. Ci prova di testa una sola volta, invano – senza voto

Senza voto.

KVARATSKHELIA. Il Che Kvara non si rassegna mai, ma il suo talento in questa confusione si stinge parecchio. Perdipiù finisce a destra – 6

Si muove, e tanto, ma produce molto poco – 5

GARCIA (E DE LAURENTIIS). Anche il Napoli di Spalletti soffriva la Viola “italiana” e cartesiana ma questa è una catastrofe, per giunta arrivata dopo le recenti illusioni. Purtroppo, come detto prima, l’autogestione si è dimostrata fallace e stasera il nichilismo del Violinista genera solo caos e ha la sua nefasta epifania nell’agghiacciante sequela dei cambi. Infierire però è un esercizio crudele, anche perché come noi napolisti indichiamo da mesi nel deserto metropolitano la causa prima non causata di questa catastrofe è il presidente che si fece Imperatore e Masaniello, solingo al comando. Solo che adesso il Divo Aurelio è diventato come Nerone e assiste all’incendio di una squadra gioiello e modello suonando la lira e facendosi dire quant’è bello e quant’è bravo. E qualsiasi soluzione prenderà, sarà solo un palliativo, ahimè. Chissà magari riproporrà i ritiri punitivi, annuncerà per la settantaduesima volta il rinnovo di Osimhen, richiamerà Edy Reja, ripescherà il disoccupato Semplici, farà altri tweet alla Pappalardo, per la serie: “Ricominciamo” – 3

Cambia modulo troppo spesso e si impegola in sostituzioni che sembrano rebus matematici che alla fine non comprende nessuno. Diciamo che siamo ripartiti da Bologna e ci siamo fermati a Firenze. Con l’aggravante che la Fiorentina, che ha riposato meno di noi, non ci fa capire nulla – 4  

ARBITRO LA PENNA. Non vede un altro rigore su Osimhen, ma stasera francamente il problema non è lui – 4

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