Il Governo nella nuova finanziaria ha deciso di eliminare gli sportivi tra coloro che possono beneficiare dei vantaggi fiscali. De Laurentiis li ha usati anche per Garcia
Il Decreto Crescita è stato una mamma dal cielo per moltissime società di calcio da quando è stato introdotto dal Governo. Anche il Napoli di De Laurentiis ha sfruttato le agevolazioni fiscali per l’ingaggio di Rudi Garcia, tanto che quando si è parlato del suo esonero la settimana scorsa, uno dei problemi era proprio che si sarebbero persi tali benefici. A quanto pare dilemmi del genere non ce ne saranno più perché il calcio dovrà dire addio al Decreto Crescita come annunciato da Palazzo Chigi a seguito del Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella serata di ieri.
Nella Finanziaria per il 2024 il Governo ha varato una stretta sugli sconti fiscali per i lavoratori che arrivano dall’estero, ma soprattutto ha escluso gli sportivi da queste facilitazioni. Dunque dal 1 gennaio 2024 si cambia e le novità non riguarderanno solo i calciatori tesserati durante il mercato invernale, ma anche gli ingaggi di quelli avvenuti dallo scorso 1 luglio.
“Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50 per cento, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza”, si legge nel comunicato del Governo.
La Gazzetta dello Sport fa l’elenco solo di alcuni che hanno goduto delle agevolazioni del Decreto Crescita e che da gennaio non ne potranno più usufruire
Ad esempio l’Inter ha acquisito Thuram e Pavard, contando su una riduzione delle tasse vicino al 50 per cento. Ma la stessa considerazione va fatta anche per il Milan che in estate ha tesserato Loftus Cheeck, Reijnders, Pulisic etc. Oppure la Juve per lo statunitense Weah. Nel Napoli, invece, si profila uno stop ai benefici per Lindstrom, Cajuste, Natan. Anche la Roma dovrà spendere più soldi per gli ingaggi di Aouar e Ndicka, ma nella tagliola non rientrerà Romelu Lukaku: i calciatori che hanno ottenuto l’agevolazione negli anni precedenti, infatti, hanno diritto a conservarla. Ovviamente la radiografia è molto più ampia.
Nei prossimi mesi dunque bisognerà cambiare le strategie di mercato dei club e rivedere gli ingaggi dei calciatori stranieri che negli ultimi hanno sono stati favoriti rispetto agli italiani proprio per utilizzare i vantaggi del Decreto Crescita.
La situazione del Napoli
Quest’anno il Napoli aveva abbassato il monte ingaggi rispetto alla stagione 2022-23 in cui era di 45,6 milioni di euro portandolo a 42,5 milioni netti (circa 68 milioni di euro lordi). Dunque circa 3 milioni in meno. Cinque gli acquisti a titolo definitivo, nella sessione estiva (Lindstrom, Cajuste, Natan, Caprile e Cheddira), oltre al riscatto di Simeone e al ritorno di Zanoli dal prestito. Sul fronte cessioni, il Napoli ne ha realizzate due, ovvero quelle di Kim e Lozano. Proprio per Lindstrom, Cajuste e Natan il club di De Laurentiis aveva beneficiato del Decreto Crescita