La Gazzetta: «Dovrà accertare se è stato violato l’articolo 12 che regola i rapporti tra club e gruppi di tifosi «in materia di distribuzione al pubblico di biglietti».
Juventus, ultras e ‘ndrangheta. L’inchiesta della Procura di Torino sui rapporti tra Juventus e ultras, col coinvolgimento di persone legate alla ‘ndrangheta, per la gestione dei biglietti finisce anche alla Procura della Federcalcio ora guidata da Giuseppe Pecoraro. “I contatti tra le due procure – scrive la Gazzetta – sono più antichi e risalgono ai tempi di Stefano Palazzi. Anche in Federazione vogliono far luce sui rapporti del club con un clan che è riuscito a garantirsi ricchi profitti dalla rivendita dei biglietti. Nessun atto ufficiale è stato ancora compiuto, ma a breve dovrebbe essere aperto un fascicolo, come normale in questi casi”.
La Gazzetta ricorda che “l’indagine torinese è un capitolo di un’ampia inchiesta sulle in filtrazioni della ‘ndrangheta nell’Alto Piemonte” e ricorda “il suicidio di un teste: il 9 luglio Raffaello Bucci, capo ultrà e collaboratore della Juve, si è gettato da un ponte alle porte di Fossano. Alcuni manager bianconeri sono stati sentiti come persone informate sui fatti, ma nessuno è indagato. Anzi, la società si dichiara parte lesa e sta collaborando con la polizia nello stringere le maglie contro i bagarini. La procura di Torino sta completando gli ulti mi riscontri, soprattutto su Rocco Dominello, figlio di un boss introdotto nella curva dello Stadium. La procura della Figc, invece, dovrà accertare se è stato violato l’articolo 12, comma 1 e 2, del codice di Giustizia Sportiva, che regola i rapporti tra club e gruppi di tifosi «in materia di distribuzione al pubblico di biglietti». Nel caso di deferimenti e successive condanne, la Juve rischia un ammenda, ma non è escluso che l’inchiesta possa essere archiviata”.