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«Gravina guadagna più della Meloni, accetti le critiche», la Lega contro il presidente Figc

Il senatore Marti: è vero che ha proposto lui stesso di aumentare il proprio stipendio che si somma a quello percepito dall’Uefa?

«Gravina guadagna più della Meloni, accetti le critiche», la Lega contro il presidente Figc
Skopye (Macedonia) 09/09/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Macedonia del Nord-Italia / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti-Gabriele Gravina

«Gravina guadagna più della Meloni, accetti le critiche», la Lega contro il presidente Figc. Lo riporta la Gazzetta dello Sport che scrive:

Ieri una nuova frecciata, ancora una volta dalla Lega. Il senatore Roberto Marti, presidente della Commissione Cultura e Sport di Palazzo Madama, è infatti intervenuto così: «Il presidente Gravina dimostri nei fatti di meritarsi l’autonomia, visto che tutto sembra paralizzato: per esempio, perché non ha ancora riformato i campionati? Anziché offendersi per le critiche, prenda atto della situazione drammatica ricordandosi che guadagna più del Presidente del Consiglio. Un aspetto, questo, che chiariremo con una interrogazione: è vero che ha proposto lui stesso di aumentare il proprio stipendio che si somma a quello percepito dall’Uefa?».

La Gazzetta poi aggiunge in difesa del numero uno della Federcalcio:

Per quanto riguarda la Figc, va comunque detto che si tratta di una realtà completamente privata e per pagare i dipendenti (dal presidente all’ultimo dei collaboratori) non vengono impiegati soldi pubblici, ma quelli che arrivano dai ricavi commerciali. Tra l’altro, cifre alla mano, Gravina ha uno stipendio (approvato con delibera passata in Consiglio federale nel 2021) in linea con le maggiori federazioni calcistiche europee.

LA DIFESA DI GRAVINA DEI GIORNI SCORSI

«Questi soggetti (il centrodestra che lo ha accusato, ndr) hanno commentato in maniera non approfondita temi specifici, ho visto un po’ di approssimazione in alcune affermazioni. La risposta è stata decisa e ferma da parte di tutto il movimento sportivo, che rivendica, come devo fare io, il principio del rispetto dell’autonomia, che implica al suo interno un altro principio, che è quello della democrazia. Questi due concetti hanno un sentimento di fondo: la libertà che non può essere calpestata da nessuno. Forse c’è anche un tema di conoscenza, bisogna sapere bene le cose per non rischiare di fare un danno al nostro Paese, non solo al calcio. Ho sentito parlare di responsabilità per le scommesse: ma se nel 2020 non avessimo inserito le sanzioni per chi gioca oggi non avremmo alcuna squalifica per questi ragazzi; ho sentito parlare di doping: un caso, uno, che abbiamo individuato; ho sentito parlare di diritti televisivi: non compete a noi, ma alla Lega; ho sentito parlare di infrastrutture: il governo italiano ha comunicato che non c’è un euro per questo e la Federazione non è un’azienda di costruzioni che realizza stadi, non abbiamo offerto opportunità e non a caso abbiamo portato in Italia Euro 2032» 

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