Nello contro tra Raspadori e Dawidowicz non ha giustamente dato il rigore perché ha valutato il movimento secondario del difensore che non c’è stato
L’ex arbitro Luca Marelli, ha commentato negli studi di Dazn i due episodi più interessanti dal punto di vista arbitrale della sfida tra Napoli e Verona, finita con la vittoria della formazione di Garcia per 3-1
«Sono due episodi non particolarmente difficili o discussi, ma che chiariscono alcune dinamiche arbitrali. Il primo nel primo tempo con uno scontro tra Raspadori e Dawidowicz, ha visto bene Abisso. Il contatto c’è tra il ginocchio destro di Dawidowicz e la coscia destra di Raspadori, ma non tale da decretare un calcio di rigore. Sopratutto in queste cirocosatne si deve tenere presente il movimento secondario del difensore che non c’è stato. Se avesse fischiato in campo il rigore, il far non avrebbe potuto intervenire.
Il secondo al 64esimo su attacco del Napoli, c’è stato un cattivo rinvio di Montipò e un fallo su Lobotka. Bonazzoli entra con la gamba molto alta, ma scivola via. È una scena che abbiamo già visto in Sassuolo Juventus, Bonazzoli non ha affondato il colpo e questo lo ha salvato da un cartellino rosso di Abisso»
A fine gara Raspadori a Dazn
È la risposta che dovevate dare?
«Assolutamente sì, quello che dovevamo fare e quello che più ci piace fare, giocare per vincere. Abbiamo fatto una vittoria importante, peccato per il gol preso. però dobbiamo prendere tutto quello di positivo e pensare a martedì»
Che messaggio è essere scelto al posto di Osimhen?
«Penso che il mister cerchi di fare le scelte in funzione del tipo di partita, siamo tutti con la testa collegata per farci trovare pronti e per fare prestazioni come quella di oggi»
Garcia è l’uomo giusto?
«Assolutamente, penso che stiamo facendo tutto quello che dobbiamo fare per vincere le partite, penso che anche per l’allenatore la cosa più importante sia allenare una squadra di calcio quando vince. Siamo sempre al campo per fare i tre punti e vincere»
Giocare accanto a Kvara
«Avere compagni con questa qualità ti aiuta, una delle cose importanti per fare un risultato come questo è sacrificarsi»
Sei un giocatore universale
«Sicuramente io mi sento punta centrale e mi sento più a mio agio nelle zone centrali del campo»
L’Italia va all’Europeo?
«Penso che ogni partita in cui si va in campo con la maglia della Nazionale si ha il dover vincere, e se la mentalità è questa andiamo per forza»