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“The Killer” il thriller di pensiero

Su Netflix il film “The Killer” del regista fuoriclasse Usa David Fincher che sta diventando il lungometraggio più visto al mondo

“The Killer” il thriller di pensiero

“The Killer” il thriller di pensiero

Da pochi giorni è su Netflix il film “The Killer” del regista fuoriclasse Usa David Fincher che sta diventando il lungometraggio più visto al mondo in questa particolare congiuntura temporale. Lo abbiamo visto per spiegarci questa improvvisa crescita di spettatori anche perché il film è tratto dal romanzo a fumetti di Matz e Luc Jacamon e gode della sceneggiatura di Andrew Kevin Walker, integrando un genere che io definisco come thriller di pensiero.

C’è un killer (Michael Fassbender) che si trova di stanza ai piani alti di una palazzina a Parigi che dà su un hotel di lusso e aspetta il suo momento per eseguire il suo mandato: l’uccisione de l’Obiettivo (Endre Hules). Ha tutta una sua filosofia dettata da regole che si ripete in continuazione: ma non crede al Karma o alla Fortuna e pensa che “meno si sa meglio è”. Ma per la prima volta nella sua vita fallisce il colpo uccidendo la Dominatrix (Monique Ganderton), e mentre fugge inizia un particolare pellegrinaggio tra Santo Domingo, New Orleans, la Florida e New York per coprirsi le spalle dai suoi ex mandanti – l’avvocato Hodges (Charles Parnell) – e da quelli ingaggiati per colpirlo dopo avere attentato alla vita della sua donna – Magdala (Sophie Charlotte) – nel suo rifugio.

Dopo avere individuato Il bruto (Sala Baker) si arriva al redde rationem con l’Esperta (Tilda Swinton). Il Killer pensava che il percorso della vita fosse dietro di sé, ma dopo l’errore della mancata commissione inizia a infrangere parte delle regole che si era dato: ché forse non sia molto dissimile dalla maggioranza silenziosa degli altri uomini comuni?

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