Non è semplice ricostruire la magia di quel calcio ma Kvara visto sabato a Bergamo è un esempio del filo che si può riannodare
Napoli, i capolavori non si replicano, i copia-incolla non funzionano. Ma si rielaborano.
Lo scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano.
Il Napoli non è ciò ch’è stato, mica semplice ricostruire la magia di quel calcio, né vuole avere la pretesa di somigliarsi con un copia-incolla irrealizzabile: i capolavori non si replicano, si rielaborano semmai, nelle loro forme più diverse, e Kvara ha restituito rotondità alle forme del suo calcio e soprattutto l’ha impregnato di quella sana spensieratezza che l’aiuta a rimaner se stesso, un fanciullo al quale non va sottratto il sogno da condividere. Ha infilato la testa nel pallone, l’ha tenuto o l’ha spostato, ha resistito a qualche tackle più rovinoso del solito – al quale è abituato – ha preso le statistiche e se le è gustate: diciotto reti e altrettanti assist nei suoi quindici mesi di Napoli, nessuno come lui in Italia e, in Europa, nei cinque campionati top, meglio di lui soltanto Messi, Saka, Griezmann, Vinicius jr e Salah, una compagnia d’artisti con la quale andarsene a passeggio, lanciando baci al Mondo e a chi glielo ha restituito.
LO SPOGLIATOIO DEL NAPOLI È CON MAZZARRI (CORSPORT)
Lo spogliatoio del Napoli è con Mazzarri.
Lo scrive il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini che evidenzia le parole e gli stati d’animo dello spogliatoio azzurro dopo la vittoria a Bergamo nel giorno del ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli.
Un lecito dubbio e una certezza hanno accompagnato il grande ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli, sabato con l’Atalanta, vittoria per 2-1 e il bacio del principe azzurro georgiano trasmesso in mondovisione. Il dubbio: quante ore avrà dormito, il signor nuovo allenatore, dopo tanta adrenalina ritrovata? La certezza: in tre giorni di lavoro con il gruppo al completo ha già rubato il cuore alla squadra, mica soltanto a Kvara, e poi gli ha restituito l’anima facendo innamorare di nuovo i tifosi. Lo ha svelato la prestazione di Bergamo, al netto di tutti gli aspetti da migliorare o cancellare definitivamente dopo la gestione di Garcia, e poi lo hanno confermato le parole dei giocatori: Di Lorenzo ha detto che ha toccato i tasti giusti e ha restituito serenità; Elmas ha aggiunto che in un amen ha fatto qualcosa d’incredibile; Anguissa è arrivato venerdì dopo due partite (intere) con il Camerun e sabato ha giocato probabilmente la migliore della stagione; e Khvicha ha consacrato l’idillio. Primo comandamento onorato: il gruppo è con Mazzarri.