ilNapolista

Galliani: «Allegri in discussione? Ma di cosa parliamo!» (Corsport)

Negli ultimi anni la distanza tra le squadre che partecipano alla Champions e le altre è aumentata in modo esponenziale, a questo aggiungo che nella discussione dei diritti televisivi quelli della Champions salgono sempre, mentre il campionato scende.

Galliani: «Allegri in discussione? Ma di cosa parliamo!» (Corsport)
Db Monza 23/10/2021 - campionato di calcio serie B / Monza-Cittadella / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Adriano Galliani

Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport intervista Adriano Galliani, 79 anni, trentasette anni da dirigente nel calcio e nessun momento di stanchezza.

«Stanco io? Sono carico a pallettoni».

Qual è il futuro del Monza? In città è argomento di continua discussione?

«La permanenza in serie A. Negli ultimi anni la distanza tra le squadre che partecipano alla Champions e le altre è aumentata in modo esponenziale, a questo aggiungo che nella discussione dei diritti televisivi quelli della Champions salgono sempre, mentre il campionato scende. Il Monza fattura 60, 70 milioni, Inter, Milan e Juve viaggiano tra 400 e 500».

Da persona intelligente, e dirigente sportivo che ha vissuto l’età dell’oro del calcio italiano, prova a spiegare il momento attuale e soprattutto come lo vive da dirigente di una provinciale

«Il calcio riflette la condizione economica del Paese. Trenta, quarant’anni fa Roma era caput mundi, sauditi e coreani non avrebbero mai potuto contrastare la candidatura della capitale. Oggi il 60% del pil mondiale appartiene a Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico, non a caso la Fifa ha captato il cambiamento e organizzato il Mondiale per club da quelle parti. Eravamo un campionato di arrivo, ora lo siamo di transito, con una capacità di spesa non concorrenziale con gli arabi e non solo. L’ultimo Pallone d’Oro della serie A è Kakà, 2007».

Cosa deve fare un allenatore per piacerti?

«È esattamente come con una donna: o ti innamori oppure la lampadina non si accende».

Lascerei stare lampadine e altre accensioni.

«Sì, lasciamo perdere le lampadine. Dopo lo scudetto col Milan, Max ha vinto cinque campionati di fila con la Juve, quattro Coppe Italia, due supercoppe italiane e disputato due finali di Champions, perse con club del tutto sconosciuti, il Real di Ronaldo e il Barcellona di Messi. Ma di cosa cazzo vogliamo parlare!… Aspetta: sostituisci la parolina e metti cosa»

Palladino e la Juve

«A Palladino avevo suggerito di andare in panchina durante la sosta evitando proprio Monza-Juve per non bruciarsi. Niente: ha voluto cominciare subito e ha firmato la prima storica vittoria sulla Juve in serie A. Forse stasera prenderemo cinque gol, resta il fatto che con la Juve non ne abbiamo ancora subiti, due partite e porta illibata. Tornando a Max, come ho raccontato alla Bocci lo portai ad Arcore il giorno della finale di Champions Inter-Bayern. Non si trattò di una cena, ma di un pranzo perché mi aveva chiesto di rientrare a Livorno per vedere la partita da casa. Ricevette la benedizione del presidente e ripartì… Monza-Juve mi riporta a mia mamma che a 7, 8, 10 anni mi accompagnava allo stadio e ripeteva che un giorno il Monza avrebbe giocato in serie A. L’ho persa quando ne avevo meno di 15. Per cui posso serenamente affermare che il legame con questa società ha qualcosa di spirituale, riunisce due anime. Ed è l’effetto di un’autentica e prepotente vocazione».

ilnapolista © riproduzione riservata