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Deep Purple, quell’incendio al Festival di Montreux che fece nascere “Smoke on the water”

Un razzo segnaletico fu sparato mentre suonava Frank Zappa. Come tanti capolavori, fu scritto da Roger Glover in venti minuti per allungare l’album

Deep Purple, quell’incendio al Festival di Montreux che fece nascere “Smoke on the water”
Members of the popular British rock group "Deep Purple" Jon Lord (L) and Roger Glover (C), listen to fellow band member Ian Gillan (R) speaking at a press conference, prior to a live concert in Bangalore 01 April 2001. The band is perfoming live for the second time in India and is donating all the proceeds from the show towards the rehabilitation of the victims of the devastating earthquake in Gujarat that left more than 25,000 dead. The band which was one of the pioneers to introduce fusion of classical and rock music with their 1970 album "Deep Purple in Rock", introduced the term "Hard Rock". (FILM) AFP PHOTO /INDRANIL MUKHERJEE (Photo by INDRANIL MUKHERJEE / AFP)

Bastano quattro accordi per il giro di chitarra più famoso del rock, quello facilmente imparato da intere generazioni di apprendisti musicisti. L’8 luglio 1996 al Foro Italico fu un ragazzino di 14 anni, Jackson Smith a suonare l’inconfondibile riff di “Smoke on the water” durante una delle prime esibizioni live della mamma Patti dopo la scomparsa del marito Fred “Sonic” Smith, chitarrista degli MC5. “This is my son Jackson” disse a tutti noi del pubblico un’orgogliosa Patti.

Sì, proprio la poetessa del rock che domenica sera era in tribuna al Maradona al fianco del presidente del Napoli De Laurentiis per assistere alla partita con l’Inter. Cuore di mamma, pensai allora, ma era soltanto la prima delle bellissime cover che Patti Smith ci avrebbe regalato negli anni successivi. “Smoke on the water” è sicuramente il pezzo più famoso dei Deep Purple, gruppo inglese che tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta con i Led Zeppelin e i Black Sabbath diede vita al genere hard rock che poi sarebbe sfociato nell’heavy metal. Fumo sull’acqua… In un periodo in cui molti testi dei gruppi rock si rifacevano all’epica medievale, a storie di maghi e di battaglie, il pezzo dei Deep Purple era basato su un fatto vero, di attualità, accaduto proprio in ambito musicale, del quale i membri del gruppo erano stati testimoni. Il 4 luglio 1971 a Montreaux, in Svizzera, una delle capitali del rock e del jazz dell’epoca, verso la fine del concerto di Frank Zappa e dei suoi Mothers of Invention nel Casinò della città, uno spettatore sparò un razzo segnaletico che fece scoppiare un incendio all’interno della struttura. Fuggi fuggi generale e tanto panico, ma per fortuna pubblico e band si misero in salvo.

«Arrivammo tutti assieme a Montreux, sul lago Lemano a incidere dischi con uno studio mobile – avevamo poco tempo Frank Zappa & the Mothers avevano preso il locale migliore ma qualche stupido con una pistola lanciarazzi ridusse quel posto in cenere. Fumo sull’acqua, fuoco nel cielo». Sembra il ricordo di un testimone, è la prima parte del pezzo, il cui titolo è attribuito al bassista Roger Glover. Quel fumo sull’acqua si riferisce alla foschia che si alza dal Casinò in fiamme, l’edificio nel quale i Deep Purple avrebbero voluto registrare il nuovo album. Il gruppo osservava da lontano, dall’hotel in cui era ospitato.

Non potendo più registrare il disco nel Casinò, la band decide di farlo in hotel, con lo studio di registrazione mobile dei Rolling Stones. Una volta terminati i brani, però, Jon Lord, Roger Glover, Ian Gillan, Ritchie Blackmore e Ian Paice si rendono conto che l’album è troppo breve per gli standard di allora. Glover suggerisce di improvvisare un pezzo il cui nome gli è venuto in mente dal sogno fatto su quanto accaduto al Casinò di Montreux. La storia ci dice che il pezzo, come è spesso è accaduto per i capolavori, viene scritto in venti minuti, per diventare una pietra miliare del rock. “Smoke on the water” è inserito nell’album “Machine Head” del 1972, ma il suo incredibile successo spinge la band a farlo diventare un singolo che esce il 26 maggio 1973.

“So che non lo dimenticheremo mai. Fumo sull’acqua, fuoco nel cielo, fumo sull’acqua”.

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