Su Libero racconta il suo dramma: «Fu costretta a seppellirlo sotto falso nome in un cimitero alle porte di Milano per evitare gli scandali. Questa fu la pagina più dolorosa per lei e da lì non ne uscì più viva»
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Libero intervista oggi Alfonso Signorini parlando del suo libro dedicato alla Callas “Troppo fiera, troppo fragile”, in ci racconta della cantante e anche della donna che lui ha ammirato tanto
La storia che ebbe con Onassis fu una banale storia di un miliardario con una grande artista o fu qualcosa di più?
«Onassis era un marinaio, un mozzo, figlio della Grecia più povera, veniva dal Pireo, divorato dall’ambizione. Un mozzo che lustrava gli ottoni delle barche importanti e fin da ragazzo fece di tutto per sposarsi la figlia del più importante armatore dei tempi: Tina Livanou».
Una volta raggiunta la ricchezza, Onassis decise di mettersi insieme a Maria Callas, la donna più famosa del mondo a quei tempi…
«Neppure con la Callas fu sufficientemente appagato. Gli mancava il debutto nell’alta società di New York dove veniva considerato un provinciale. La Callas gli servì per essere inserito in quel mondo, essendo la regina del Metropolitan. Ma quando la Callas presentò ad Onassis Jacqueline Kennedy, lui mollò Maria perché in quel momento Jeckie era la first lady d’America e gli avrebbe aperto tutti i mercati finanziari».
La Callas soffrì molto per l’abbandono di Onassis?
«Soffrì perché aveva capito che Onassis aveva puntato alla scalata sociale con Jackie. Lui tornò ad innamorarsi perdutamente della Callas quando si accorse che la Kennedy non era uno stinco di santa, ma a quel punto Maria non ne volle più sapere. Ormai era una donna inaridita anche dopo il dolore per la perdita del figlio».
Un episodio drammatico che segnò la sua vita.
«Maria perse il figlio avuto con Onasiss a soli tre mesi, e fu costretta a seppellirlo sotto falso nome in un cimitero alle porte di Milano per evitare gli scandali. Questa fu la pagina più dolorosa per lei e da lì non ne uscì più viva. Tutto ciò che fece dopo fu una vendetta nei confronti di Onassis».
La parte sentimentale più misteriosa della sua vita fu l’amore per Pasolini?
«La Callas era attratta dal mondo omosessuale e aveva la sindrome della crocerossina, dell’«io ti salverò». Era un fascino intellettuale che la investiva, perché quando Pasolini le dedicava i disegni, le poesie, lei ci credeva».
La Callas, che è una delle donne più amate, adorate e invidiate del’900, fu mai felice?
«Non credo che sia mai stata davvero felice, d’altronde basta ascoltarla».