De Laurentiis cerca di alimentare la serenità di Victor riaprendo la trattativa fermatasi in estate. Lui e il procuratore si sono incrociati a Milano
Osimhen e il rinnovo, De Laurentiis e Calenda devono ancora parlarne. Lo scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano.
Il Napoli ha bisogno di Osimhen, non solo delle sue reti, del suo talento, della sua (pre)potenza fisica ma anche della sua serenità, che Aurelio De Laurentiis cerca di alimentare riaprendo una trattativa fermatasi in estate: «Siamo alla firma». Ma dovranno ancora parlarne, lui e Roberto Calenda, il manager del calciatore che in estate ha vissuto su una autostrada (da Milano e Roma a Dimaro-Folgarida e poi a Rivisondoli e Castel di Sangro) e con il quale si è incrociato a Madrid e l’altra sera a Milano, al Gala dell’Aic.
COSA AVEVA DETTO DE LAURENTIIS SABATO MATTINA
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto in occasione dell’assegnazione del premio giornalistico “Campania Terra Felix”, giunto alla settima edizione. De Laurentiis ha dichiarato di aver trovato l’accordo per il rinnovo di Osimhen:
«Per Osimhen siamo alla firma che era in sospeso dall’estate».
E sul rinnovo di Kvaratskhelia: «Rinnovo? Che c’entra, ha ancora quattro anni… Voi piangete sempre su un morto che non c’è».
Il presidente del Napoli ha poi parlato del match di domani sera. Gli azzurri di Mazzarri affronteranno l’Inter in casa. De Laurentiis ha chiesto un aiuto ultraterreno:
«Ci vuole molto culo. Non abbiamo il terzino sinistro… Ce ne sono due infortunati. Poi abbiamo un nuovo allenatore, a cui abbiamo dato una grossa responsabilità, perché ha dovuto incontrare subito sia l’Atalanta che il Real Madrid, e al Bernabeu a pochi minuti dalla fine eravamo in pareggio. Adesso abbiamo un altro tour de force con l’Inter e la Juventus. Due giorni per preparare l’Inter sono sufficienti, senza due terzini? Mi sembra un po’ difficile… Cinque giorni per preparare la Juventus… Sul tavolo per essere obiettivi vanno messi tutti i problemi. E poi… che la Madonna ci accompagni».
De Laurentiis ha anche risposto alle parole del sindaco Manfredi e del consigliere Simeone sul tema stadio:
«Sento dire ‘Lui ha presentato un progetto che però è stato rigettato’. Ma non è vero: io ho presentato un progetto che è stato ‘non studiato’. Loro si sono messi lì a vedere 41500 spettatori, visto che noi ne abbiamo una media di 32000 all’anno, e lo Juventus Stadium è 40000 scarsi, 39900 mi pare, è stato detto da uno che voleva fare il Masaniello che lo stadio deve essere un fatto popolare, e che dovrebbe essere fatto da 55-60mila. Ma va benissimo, quando loro dicono che lo stadio deve essere a disposizione del popolo, allora io dico che andrebbe fatto l’azionariato pubblico. Perché quando io devo tirare fuori poi 70 milioni per Osimhen, chi li tira fuori?».
De Laurentiis ha quindi replicato :
«Concessione di 90 anni? Io lo stadio voglio comprarlo, con l’impegno a investire quei milioni necessari per fare gli Sky box, per portare il pubblico accanto ai giocatori come negli stadi veri, tutto questo».