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Kvaratskhelia e il gol mangiato, per molto meno Garcia l’avrebbe sostituito (La Stampa)

Mazzarri ha provato a dare la scossa, ma troppi i fili che si erano staccati per riuscirci in così poco tempo. Kvara è la faccia triste di Napoli

Kvaratskhelia e il gol mangiato, per molto meno Garcia l’avrebbe sostituito (La Stampa)
Db Torino 08/12/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Khvicha Kvaratskhelia-Wojciech Szczesny

Kvaratskhelia e il gol mangiato, per molto meno Garcia l’avrebbe sostituito. Scrive così Paolo Brusorio su La Stampa.

Nel file della partita rimarranno due occasioni clamorose a uno per il Napoli: sigillano 45 minuti finalmente godibili. Il possesso prolungato dei campioni d’Italia è la cifra del primo atto, pende a destra la squadra di Mazzarri ma la grande occasione arriva per paradosso dal micidiale contropiede che Osimhen lucida e Kvaratskhelia sporca. Per molto meno Rudi Garcia, sembra un’era napoletana fa, l’avrebbe sostituito. Comunque SantaKwara: da segnare sul calendario bianconero.

Il Napoli è vivo, se lontano dal Maradona ha fatto fin qui diciassette punti un motivo c’è e lo si vede nella voglia di prendere e tenere le briglie della partita. Ma non basta e finisce per essere una smunta fotocopia dello spettacolo che fu. Mazzarri ha provato a dare la scossa, ma troppi i fili che si erano staccati per riuscirci in così poco tempo. Posto, prima o poi, di farcela. Kwara è la faccia triste non dell’America ma di Napoli e così lo scudetto si stacca definitivamente dalla maglia.

LE PARTITE DELLA JUVE SONO TUTTE UGUALI, ALLEGRI CONTINUA A MORTIFICARE GLI AVVERSARI

Le partite della Juventus sono tutte uguali, Allegri continua a mortificare gli avversari. Lo scrive Repubblica, con Emanuele Gamba, a commento del successo bianconero per 1-0 sul Napoli con rete di Federico Gatti che era stato decisivo anche a Monza segnando la rete del successo nei minuti di recupero.

Ecco cosa scrive Repubblica.

Le partite della Juventus sono una replica, hanno un copione seguito alla lettera e allora complimenti allo sceneggiatore: gli altri tengono la palla, i bianconeri li lasciano fare (65-35 di possesso anche stavolta), s’acquattano sereni a protezione delle loro terre, traggono il massimo dalle rare sortite dei loro gregari (Cambiaso e Gatti, ancora) e naturalmente vincono, naturalmente lo fanno di misura e naturalmente si capisce fin da subito, se non addirittura da prima, come andranno le cose, visto che il Napoli è cascato nella trappola come gli altri, ha speso tempo a friggere aria e alla fine s’è scoperto sconfitto senza neanche rendersene conto. Eppure sembra tutto così scontato, così lapalissiano. Eppure, senza cambiare una virgola di sé e del suo micidiale copione, Allegri continua a mortificare un avversario dopo l’altro.

Se però gli avversari, che oramai il copione lo conoscono, non sanno trovare alternative, perché deve farlo Allegri ora che la Juve è così gratificata dall’essere esattamente come sembra, come è?

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