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Lucio Amelio la napoletanità intrisa di apertura al mondo (Repubblica)

Dipollina elogia il documentario sul celebre gallerista che fece diventare Napoli crocevia dell’arte contemporanea. Su Raiplay

Lucio Amelio la napoletanità intrisa di apertura al mondo (Repubblica)
Lucio Amelo con Warhol, Beuys, foto di Fabio Donato

Su Repubblica Antonio Dipollina elogia il documentario su Lucio Amelio diretto da Nicolangelo Gelormini e prodotto da Davide Azzolini. Il documentario ha aperto la stagione di Art night su Rai5 ed è disponibile su Raiplay.

È come se Napoli, tutta intorno e avvolgente, scatenasse suggestioni ai quattro angoli della visuale, televisiva in questo caso: e si viene coinvolti parecchio, nel senso che lo spettatore ben disposto esce frastornato dall’incontro — incredibile — tra Andy Warhol e Joseph Beuys, la pop art e lo Sciamano. Ma intanto sta arrivando Toni Servillo a ricordare un modello di stupefazione giovanile frequentando la casa di quel signore che parlava al telefono in tutte le lingue, metteva giù e proseguiva in napoletano con il giovanissimo interlocutore.

Oppure, seguendone le iniziative da vero e proprio agitatore culturale, ricordarlo — lo fa sempre Servillo — con Keith Haring ospite a Caserta, un’installazione con i celebri disegni e alcuni giovani addossati al muro a torso prima nudo e ben presto dipinto alla maniera di Haring — da non lavarsi mai più, tipo. E con filmati d’epoca sbalorditivi. Lui si chiamava Lucio Amelio ed è il protagonista dello speciale che ha aperto nei giorni scorsi su Rai 5 la nuova stagione di Art night.

Amelio, nel doc realizzato da Nicolangelo Gelormini e presentato alla Festa del Cinema di Roma (ovviamente recuperabile su RaiPlay), era un concentrato quasi alchemico di istanze culturali, estro e napoletanità intrisa di apertura al mondo. Non fece solo incontrare Warhol e Beuys: insieme a molti altri li fece partecipare a una mostra che sa di leggenda, Terrae Motus, subito dopo il devastante sisma dell’Irpinia nel 1980. Il focus su questo passaggio, con fortissime immagini d’epoca, è da applausi.

 

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