Dipollina elogia il documentario sul celebre gallerista che fece diventare Napoli crocevia dell’arte contemporanea. Su Raiplay
![Lucio Amelio la napoletanità intrisa di apertura al mondo (Repubblica) Lucio Amelio la napoletanità intrisa di apertura al mondo (Repubblica)](https://www.ilnapolista.it/wp-content/uploads/2023/12/Lucio-Amelio-Wahrol-Beuys-foto-Fabio-Donato-.png)
Su Repubblica Antonio Dipollina elogia il documentario su Lucio Amelio diretto da Nicolangelo Gelormini e prodotto da Davide Azzolini. Il documentario ha aperto la stagione di Art night su Rai5 ed è disponibile su Raiplay.
È come se Napoli, tutta intorno e avvolgente, scatenasse suggestioni ai quattro angoli della visuale, televisiva in questo caso: e si viene coinvolti parecchio, nel senso che lo spettatore ben disposto esce frastornato dall’incontro — incredibile — tra Andy Warhol e Joseph Beuys, la pop art e lo Sciamano. Ma intanto sta arrivando Toni Servillo a ricordare un modello di stupefazione giovanile frequentando la casa di quel signore che parlava al telefono in tutte le lingue, metteva giù e proseguiva in napoletano con il giovanissimo interlocutore.
Oppure, seguendone le iniziative da vero e proprio agitatore culturale, ricordarlo — lo fa sempre Servillo — con Keith Haring ospite a Caserta, un’installazione con i celebri disegni e alcuni giovani addossati al muro a torso prima nudo e ben presto dipinto alla maniera di Haring — da non lavarsi mai più, tipo. E con filmati d’epoca sbalorditivi. Lui si chiamava Lucio Amelio ed è il protagonista dello speciale che ha aperto nei giorni scorsi su Rai 5 la nuova stagione di Art night.
Amelio, nel doc realizzato da Nicolangelo Gelormini e presentato alla Festa del Cinema di Roma (ovviamente recuperabile su RaiPlay), era un concentrato quasi alchemico di istanze culturali, estro e napoletanità intrisa di apertura al mondo. Non fece solo incontrare Warhol e Beuys: insieme a molti altri li fece partecipare a una mostra che sa di leggenda, Terrae Motus, subito dopo il devastante sisma dell’Irpinia nel 1980. Il focus su questo passaggio, con fortissime immagini d’epoca, è da applausi.