“Critiche a volte ingiustificate. È un ottimo tattico oltre che leader di uomini. Ha la media punti più alta del club, pari merito con Mourinho e Mancini”
“Tanto di cappello”. È il momento di Simone Inzaghi. L’Inter domina in Italia e da ultima finalista di Champions è ovviamente tra le big europee. Anche la rivista francese So Foot celebra il tecnico nerazzurro. Ricordando che appena un anno fa (il 23 gennaio dopo la sconfitta contro l’Empoli in casa 0-1), Inzaghi aveva un “futuro fortemente compromesso”.
Invece “undici mesi dopo e dopo tante vicissitudini, Simone Inzaghi è diventato indiscutibile. Ha plasmato questa Inter per renderla un vero gioiello. Se i nerazzurri hanno mostrato qualche punto debole nelle due annate precedenti, attualmente sembrano imperturbabili e sulla buona strada per raggiungere il ventesimo scudetto”.
“Dal punto di vista personale, con 2,12 punti di media a partita, Inzaghi entra ancora di più nella storia del club diventando l’allenatore con la media punti più alta (in 130 partite) a pari merito con José Mourinho e Roberto Mancini”. “Ha dovuto spesso affrontare critiche a volte ingiustificate”. Ma ha resistito.
“La forza di Simone Inzaghi sta qui, in definitiva: essere un ottimo tattico oltre che una leader di uomini”. “Chi poteva prevedere che Dimarco raggiungesse questi livelli, che l’esperto Mkhitaryan ritrovasse le gambe di un 25enne o che il giovane Thuram esplodesse così? Lo sapeva Simone il visionario, lui che riesce a tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi giocatori”.
L’INTER SI CUCE UN PO’ DI SCUDETTO SULLA MAGLIA (NAPOLISTA)
L’Inter vince in casa della Lazio e si cuce qualcosa di vicino a mezzo scudetto sulla maglia. I punti di vantaggio sono ancora pochi, quattro sulla Juventus. Però passare all’Olimpico ha sempre un sapore particolare, a Napoli ne sappiamo qualcosa. La cavalcata dello scorso anno cominciò proprio in questo stadio il giorno dopo la conferenza stampa in cui Spalletti disse: «Volete che vi faccia un disegnino con chi è andato via e chi è arrivato?». Era ancora tra i nostalgici il signor Luciano reduce da due pareggi consecutivi. Ma quella sera, a Roma, Kim e Kvaratskhelia gli fecero capire che ce ne volevano cinque o sei di Insigne e Koulibaly per mettersi a pari. E Spalletti del passato non parlò più.
La squadra di Inzaghi ha vinto 2-0. Non ha dominato. E questo rende ancora meglio l’idea. Ha anche saputo soffrire. Ed è andata in vantaggio su suicidio calcistico biancoceleste con folle passaggio arretrato di Marusic che diventa un assist per Lautaro: supera Provedel, si addentra in area, e segna su due difensori in disperato tentativo di fare muro.