Il presidente del Coni: «Non commento le sentenze, anche quelle che non capisco e non condivido. Bisognerà predisporre logiche di accorgimento e contromisure».
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha parlato in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia riguardante la Superlega:
«Con la Superlega lo scudetto diventa carta straccia? Sicuramente non posso dirlo, ma esiste il rischio che diventi marginale in termini di interessi. Non commento le sentenze, anche quelle che non capisco e non condivido. Mi sembra chiaro che bisognerà predisporre alcune logiche di accorgimento e contromisure rispetto a quanto ha previsto la Corte Europea. Ora dobbiamo capire quali contromisure prenderanno Fifa e Uefa».
Un totale di 64 club parteciperebbe al torneo, divisi in tre leghe per l’area maschile (32 club divisi in due leghe per quella femminile). Le prime due leghe, denominate Star League e Gold League, comprendono 16 club ciascuna; la terza lega, Blue League, ha 32 club. Ogni anno ci saranno promozioni e retrocessioni, senza squadre permanenti. L’accesso alla Blue League dipenderà dai risultati ottenuti nei campionati nazionali. Si giocano gare di andata e ritorno in gironi da 8 squadre, con un minimo di 14 partite per ogni club all’anno. A fine stagione, ci sarà una fase ad eliminazione diretta per decidere le promozioni e chi vince il torneo.
LE DICHIARAZIONI DELLA UEFA:
«Prendere atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia europea sul caso della Superlega europea», ma aggiunge: «Questa sentenza non significa un’approvazione o una convalida della cosiddetta “Superlega”; sottolinea piuttosto un deficit storico all’interno del quadro Uefa, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022. La Uefa è fiduciosa nella solidità delle sue nuove regole e, in particolare, nel rispetto di tutte le leggi e i regolamenti europei pertinenti. La Uefa rimane risoluta nel suo impegno a sostenere la piramide calcistica europea, assicurando che continui a servire gli interessi più ampi della società. Continueremo a plasmare il modello sportivo europeo collettivamente con associazioni nazionali, leghe, club, tifosi, giocatori, allenatori, istituzioni dell’Unione europea, governi e partner. Confidiamo che la piramide del calcio europeo basata sulla solidarietà che i tifosi e tutte le parti interessate hanno dichiarato come loro modello insostituibile sarà salvaguardata dalla minaccia di fughe dalle leggi europee e nazionali».