In conferenza: «Questo format è più chiuso di quello del 2021, squadre come Girona e Atalanta non potrebbero qualificarsi. Il calcio non è in vendita».
Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, ha parlato in conferenza stampa dell’approvazione della Superlega:
«La cosa più importante è che il calcio rimanga unito, lo dimostra il fatto che qui sono presenti tutti i principali rappresentanti del calcio europeo. Squadre come Girona e Atalanta non si potrebbero qualificare in questo campionato. Questo format è più chiuso di quello del 2021. Parlare di competizione aperta è sbagliato. Oggi ne abbiamo avuto la conferma».
Prosegue:
«Non abbiamo mai provato a fermare il progetto. Possono fare quello che vogliono, spero che inizino il prima possibile con due club. Spero che loro sappiano ciò che stanno facendo, ma non ne sono sicuro. Il calcio non è in vendita».
CON QUESTA NUOVA COMPETIZIONE IL CALCIO CAMBIERA’:
Alla Uefa sono nel panico più totale. Da un’ora all’altra la Champions gli si è sgonfiata fra le mani. E a catena tutto il sistema che conosciamo: il ranking, la lotta per i primi posti. Da stamattina è tutto sospeso, avvolto in una nuvola di gas. Non si sa cosa potrà accadere. O meglio, non si quando e in che termini accadrà. La sentenza Superlega è un terremoto geo-politico, calcistico ma non solo. Da adesso cambia tutto. Anche i club (inglesi e non solo) che dopo la figuraccia degli esordi si tirarono indietro, potrebbero cambiare idea. Non sarà un fenomeno immediato, ma a lento rilascio. Per quel che concerne l’Italia, è certamente una sconfitta di Gravina che si è schierato al fianco di Ceferin. Per il resto si vedrà. L’Italia si accoderà, come ha sempre fatto nella sua storia (non solo calcistica, ovviamente). Probabilmente Andrea Agnelli ritroverà la parola. Una cosa è certa: il 21 dicembre 2023 segna una sconfitta storica per la Uefa di Ceferin che era terrorizzata dalla Superlega. A nostro avviso meno per la Fifa che ha relazioni solidissime col mondo arabo. E che forse – anche se l’entourage di Infantino nega – non è nemmeno così scontenta per il pronunciamento.