Claudio Domenicali a Marca: « A me non piace molto il contatto (in gara), perché è pericoloso. Di tanto in tanto Marc lo è un po’»
Ducati, il ceo avvisa: «Bagnaia è già leggenda, ma l’anno prossimo ci sarà Marquez a dare fastidio a tutti»
La Ducati sta vivendo il suo miglior momento nelle competizioni motoristiche. Claudio Domenicali, l’amministratore delegato della casa motoristica ne è ben consapevole, come sa anche che meglio di così non si può fare. Domenicali ha rilasciato un’intervista a “Marca” parlando di quanto successo quest’anno e del futuro.
Si può fare ancora meglio di quanto fatto nel 2023?
«Meglio, impossibile. Meglio di quest’anno è impossibile, davvero, perché siamo stati primi, secondi e terzi nel Mondiale. Abbiamo vinto l’ultima gara, abbiamo vinto il Campionato Mondiale Superbike, il Campionato Mondiale Supersport. L’anno scorso abbiamo vinto sia il mondiale di MotoGp che quello di Superbike e quest’anno ci siamo ripetuti. Nessun costruttore nella storia aveva mai vinto due volte di seguito sia MotoGP che Superbike. Inoltre abbiamo vinto in MotoGP e Superbike con il numero 1 sulla moto, cosa che i piloti non volevano fare perché dicono che porti sfortuna. Quindi abbiamo battuto anche la sfortuna. Álvaro e Pecco hanno vinto portando il numero 1. La squadra è molto forte. Sono molto contento anche per Jorge (Martín) perché in realtà Jorge e Pecco sono stati quasi alla pari. Per me la mattina di Valencia erano alla pari. Jorge era a 14 punti di distanza, ma dopo tanto tempo, era come se fossero pari. Per questo ho detto che se fosse stato possibile, il titolo sarebbe dovuto andare ad entambi, ma non si può e Pecco è stato il migliore: ha vinto la gara, è partito in testa, è stato forte fin dall’inizio e ha costretto Jorge a spingere forte, cosa che gli ha fatto fare qualche errore. Lo sport è così. Purtroppo ti fa male perché chi perde è triste, ma Jorge è stato molto bravo, Jorge ha un grande futuro»
Con i due titoli vinti in MotoGp e i tre in totale, si può già considerare Pecco una leggenda?
«Sì, lo è. Penso che solo i più forti abbiano vinto due titoli di fila. Negli ultimi 20 anni solo Valentino (Rossi), Marc (Márquez) e Pecco. Sono i numeri a dirlo»
A 25 anni, Jorge Martin è un campione del futuro?
«Jorge ha dimostrato di essere cresciuto molto. L’anno prossimo sarà, ancora una volta, un avversario fortissimo. Magari meriterebbe anche di essere campione, ma l’anno prossimo avrà Marc, Pecco, Bezzecchi… complicato. Saranno tanti. E poi i rivali crescono. Magari Ktm cresce durante l’inverno, avranno Acosta che è fortissimo. Magari cresce Yamaha, vedremo Honda. Nel Mondiale vincono i migliori, ma noi ricominceremo da capo»
Nel 2024 arriva Marc Marquez. Per Ducati Marquez è un rivale o un alleato?
«Marc sarà un alleato perché avremo il grande vantaggio di vedere come guida la moto. Penso che sia Pecco che Jorge e Marco (Bezzecchi) potranno migliorare vedendo come guida Marc, perché secondo il nostro modo di fare, tutti si condividono i dati tra di loro. Quindi sicuramente andrà molto forte. Se vedo la differenza che fa rispetto agli altri piloti Honda, penso che andrà molto forte l’anno prossimo, quindi sarà un candidato alla vittoria, per il titolo, di sicuro»
C’è chi dice che Marquez darà fastidio a tutti, che cambierà tutto. Tu che ne pensi?
«Certo che Marc darà fastidio a tutti, anche in Ducati, certo che lo farà. Come Jorge. Pecco o Enea non avranno solo Jorge o Bezzecchi (come rivali), o Di Giannantonio, che adesso sta andando fortissimo, avranno anche Marc. Con uno in più da battere si creerà più confusione. Sarà più difficile batterlo, ma sarà anche più interessante per tutti i tifosi. Tutti i tifosi vogliono vedere Marc su una Ducati, ma per per noi sarà complicato. Dobbiamo vedere tutti lati della cosa: sarà complicato, creerà confusione… quello che speriamo è che siano gare sportive senza incidenti. A me non piace molto il contatto (in gara), perché è pericoloso. Di tanto in tanto Marc lo è un po’. Anche Jorge lo è stato un po’ nell’ultima gara. Marc ha avuto un brutto incidente. Ed è stato Jorge a causarlo. Era pericoloso. Nelle gare c’è un limite e bisogna stare attenti al limite, è importante che la Direzione Gara mantenga la calma dei piloti, che se qualcuno supera il limite venga immediatamente sanzionato. Questo è molto importante per la sicurezza di questo sport, perché siamo uno sport molto importante che vuole crescere, con tanti spettatori. I campioni, in pista, devono essere l’esempio di come si ottiene: duro, ma onesto, pulito»