La bufera arbitri sul Corsport. La direzione di gara, pressappochista e di poca intelligenza arbitrale, ha riaperto il caso arbitri
Rocchi ha detto a Rapuano parole che non erano complimenti. Ha ammesso l’errore di designazione. Lo scrive il Corriere dello Sport.
Arbitraggio poco intelligente
La direzione di Rapuano nella finale di Supercoppa italiana, pressappochista e di poca intelligenza arbitrale, ha avuto un effetto domino clamoroso. In un colpo solo ha: a) rimesso gli arbitri di serie A nella bufera, che solo una settimana fa la conferenza stampa di Rocchi aveva provato a mitigare; b) creato diversi problemi al suo designatore, che già lunedì sera all’Al-Awwal Park di Riyad non era affatto contento (le prime parole di Rocchi al suo arbitro non sarebbero state propriamente un complimento); c) riacceso il fuoco della battaglia politica interna che sta dilaniando la categoria, quest’ultimo forse il primo male degli arbitri in questa fase della loro storia; d) irritato non solo la Lega (cioè le società, basta ricordare la sottile e pungente ironia del presidente De Laurentiis) ma anche la Federcalcio, che guarda con sempre maggiore preoccupazione alla vicenda. Perché avere un calcio in ebollizione non fa bene a nessuno.
La designazione di Rapuano è stata sbagliata, l’avrebbe ammesso lo stesso Rocchi ai pochi confidenti dei quali si fida. Il repentino cambio di gestione disciplinare ha inciso sulla partita in maniera determinante, vanificando il piano che era nella testa del suo designatore. Una scelta, però, che aveva delle crepe in partenza, perché non si può far maturare un frutto contro natura. L’evidenza di questa verità era già presente a Riyad, sotto gli occhi di tutti, Rocchi compreso. Sono stati impiegati tre arbitri, La Penna (64 gare in A, 119 in B), Marchetti (28 in A, 25 in B) e appunto Rapuano (36 in A e 101 in B).
Le parole di De Laurentiis su Rocchi
È contrariato dall’arbitraggio?
«No. A me dispiace per Rocchi perché sta vivendo una specie di incubo, gli arbitri sono un disastro. Allora non mi va di documentare con i pensieri che sono del tifoso. Quando mi trasformo in tifoso vado giù pesante, ma non credo che ce ne sia bisogno perché la debolezza degli arbitri è evidente e non solo nei confronti del Napoli. Una manifestazione come questa deve esser una festa ma se mi lasci in 10 finisce per non esserlo. La Lega in Italia non funziona per cui tutte le espulsioni le paghiamo in campionato e quindi questa Supercoppa finisce per influenzare anche il campionato».