Mazzarri torna al 4-3-3, Cajuste al posto di Zielinski. I diffidati del match: Di Lorenzo, Ngonge, Mazzocchi, Mario Rui, Rrahmani, Magnani, Suslov, Dawidowicz.
Il match tra Napoli ed Hellas Verona per la 23esima giornata di Serie A è previsto per domenica 4 febbraio alle ore 15. Sarà visibile sulla piattaforma Dazn e il canale Zona Dazn di Sky (numero 214). Coloro che sono abbonati sia a Dazn che a Sky, potranno seguire la partita anche grazie all’app presente sul decoder Sky Q.
Napoli-Verona, le probabili formazioni
Di seguito, le probabili formazioni delle due squadre riportate da Sky Sport.
Napoli (4-3-3): Gollini; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus; Mario Rui, Anguissa, Lobotka, Cajuste; Politano, Simeone, Kvaratskhelia.
Hellas Verona (4-2-3-1): Montipò; Tchatchoua, Dawidowicz, Magnani, Cabal; Serdar, Duda; Folorunsho, Suslov, Lazovic; Noslin.
Per la squadra azzurra sono indisponibili Meret, Olivera, Osimhen e Zielinski. I diffidati di entrambe le squadre: Di Lorenzo, Ngonge, Mazzocchi, Mario Rui, Rrahmani, Magnani, Suslov, Dawidowicz.
Stamani il Corsport sul modulo utilizzato da Mazzarri:
Mazzarri lo ha fatto ancora: a quarantotto ore dalla partita con il Verona ha ripensato al recente passato, rimodellato il Napoli e riprovato la squadra con la difesa a quattro. Quattro uomini davanti a Gollini e poi tre centrocampisti e tre attaccanti. Formula facilissima da ricordare: 4-3-3. Il Napoli ermetico dell’Olimpico, blindato dal 3-5-1-1 per coprire le ferite di nove assenze (alcune pesantissime), potrebbe e dovrebbe andare in archivio contro il Verona: sono rientrati dalla squalifica Kvara, Cajuste e Simeone, dall’Africa è rientrato Anguissa et voilà.
Un’escalation: tre o cinque, catenaccio e contropiede, benissimo con la Fiorentina anche in fase realizzativa (un tris), bene con l’Inter e molto bene contro Sarri in fase difensiva. Ma poi, beh, il deserto dei gol: neanche uno. E ancora: un tiro di Kvara nello specchio di Sommer in finale di coppa e nemmeno un’ombra in quello di Provedel sei giorni fa all’Olimpico. Il gruppo è abituato a giocare, a filare trame e occasioni, e così una volta conclusa l’emergenza è seriamente ipotizzabile la nuova virata. Il ritorno al futuro: perché il Napoli, per filosofia e fisionomia, talenti e uomini, non è squadra costruita per nascondersi; piuttosto per aggredire.