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Goggia, 7 viti nella tibia: «è interessato anche il malleolo, la caviglia è importante nello sci»

A Sky. L’operazione è riuscita. Infortunio grave al livello della rottura del crociato. «Saprò rialzarmi anche stavolta»

Goggia, 7 viti nella tibia: «è interessato anche il malleolo, la caviglia è importante nello sci»
Beijing (Cina) 15/02/2022 - Sci / Olimpiadi Beijing 2022 / foto Imago/Image Sport nella foto: Sofia Goggia

Ancora un bruttissimo incidente per Sofia Goggia. Che stavolta si è fatta male mentre sia allenava per lo slalom gigante. Si è rotta la tibia con un interessamento del malleolo.

Scrive la Gazzetta.

Una placca con sette viti per Sofia Goggia

Una placca con 7 viti per ridurre la frattura articolare scomposta pluriframmentaria del pilone tibiale destro. È perfettamente riuscita l’operazione a Sofia Goggia.

“Un altro infortunio che interrompe la mia rincorsa ad una nuova Coppa del mondo di discesa – ha dichiarato la campionessa bergamasca prima di entrare in sala operatoria -, ma anche stavolta saprò rialzarmi”.

A Sky il commento del dottor Panzeri (presidente della Commissione medica Fisi) che l’ha operata:

«L’intervento è andato bene. Sofia mi ha chiamato stamattina dalle piste. Quando lei chiama, ha già la sensazione di quello che si è fatta e gli esami l’hanno confermato. Si tratta di una frattura della tibia nella parte più bassa, a livello articolare con interessamento del malleolo. Con me anche in sala operatoria c’erano anche il dottor Schoenhuber e Riccardo Accetta, primario della traumatologia del Galeazzi. E’ stata messa placca con 7 viti, ora inizierà il lento percorso, l’ennesimo percorso per recuperare dall’ennesimo infortunio».

Secondo Panzeri Sofia ha affrontato da grande anche questo infortunio: “Sofia è forte, riuscirà a superare alla grande questo infortunio».

I tempi di recupero

«La stagione è finita, la vedremo in pista all’inizio della prossima. Per 40 giorni non potrà appoggiare il piede, poi inizierà il cammino in carico e gli sci vedremo quando potrà, vedremo come procede. Ci vorrà tanta pazienza, tanta forza, ma Sofia l’ha già fatto. Ha avuto tanti infortuni, questo come gravità è al livello di quando si è rotta il crociato, perché la tibia, nella parte articolare della caviglia, per un’atleta che scia, che deve mettere lo scarpone, ha una certa importanza».

«È arrivata più consapevole di essersi fatta male, non ha avuto il crollo psicologico che ha avuto prima dell’Olimpiade. L’ho vista tranquilla, ovviamente arrabbiata ma sempre forte. Non ha mai mollato un secondo».
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