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Lina Sastri: «A Napoli c’è un’energia che Roma non ha più»

Al Corsera: «Il rischio è la svendita, ristoranti e bed&breakfast ovunque. Napoli sembra Bollywood, si fa tanto cinema. Non amo i film di Totò»

Lina Sastri: «A Napoli c’è un’energia che Roma non ha più»
Napoli 01/04/2023 - Sky Live in Napoli 2023 / foto Image nella foto: Lina Sastri

Lina Sastri intervistata dal Corriere della Sera.

Da Napoli andò via presto.

Lina Sastri: «A 17 anni, quando a Roma cominciai a fare l’attrice. Lavoravo, l’adolescenza non l’ho vissuta. Da piccola avevo una vocazione religiosa, forse per l’asilo e le elementari dalle suore, volevo diventare suora anch’io. Mia madre ne rideva, lei viveva con grazia e leggerezza, tutto il contrario di me. Cercavo l’assoluto nella vita, che poi ho trasferito nell’arte. Di Napoli ho ricordi mescolati, si giocava per strada, mio padre c’era e non c’era, perché si rifece una vita in Brasile, faceva il magliaro, ebbe altri due figli da una donna bianca e una nera che non ho mai visto. Noi l’abbiamo saputo dopo della seconda famiglia. Di mio padre ricordo l’assenza e il carattere difficile».

Lei non ha una famiglia rumorosa, non mangia il ragù. Ma è napoletanissima.

Lina Sastri: «Ora m’aggio imparato a fa’ il ragù… Di Napoli, superata un po’ di puzza adolescenziale sotto al naso, ho tutto quello che mi ha dato, la lingua, la mamma, la musica, la sua imprevedibilità e incostanza, la sua essenza di città di mare dove si agitano colori diversi. Non sono napoletana nel senso che da mio padre, che era di Siracusa, ho ereditato la pesantezza siciliana, che è la tragedia greca. Napoli dalla Grecia ereditò la gioia del vivere, l’abbandonarsi ai piaceri».

Però lei ha lasciato Napoli.

«Ci vado sempre più spesso. Col tempo, senza averlo deciso con logica, si tende a tornare sui propri passi. Napoli sta vivendo un Rinascimento, ci trovi la vita in movimento, un’energia che Roma non ha più. Il rischio è la svendita, ristoranti e bed&breakfast ovunque. La napolitudine. Napoli sembra Bollywood, si fa tanto cinema».

Totò le piace?

«Non amo il suo cinema, non conosco a memoria le sue battute. Mi piace la sua Preghiera per l’attore, e Pasolini che prese l’essenza della sua malinconia, mi piace la marionetta degli spettacoli con Anna Magnani».

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