Tutti i membri dell’Ue, tranne la Spagna, hanno firmato la dichiarazione in cui si esorta la Commissione europea a redigere una legislazione contro il torneo
La Superlega ha attirato anche l’attenzione degli Stati membri dell’Unione Europea al punto da presentare una dichiarazione congiunta contro il tornea organizzato da A22.
Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue, la società A22 è pronta a fare causa alla Uefa e a richiedere un risarcimento danni da 3,6 miliardi di euro.
Ora però si muovono anche gli Stati membri, capeggiati dalla Francia di Macron. Lo riporta Politico.eu:
“La Francia ha raccolto il sostegno dell’Unione Europea per una dichiarazione congiunta dei paesi membri, che cercherebbe di garantire un “collegamento tra le prestazioni annuali nelle competizioni nazionali e tutte le competizioni europee”. Tutti i membri dell’Ue, tranne la Spagna, hanno firmato la dichiarazione“.
Lo scontro si allarga all’Unione Europea
La Francia si Emmanuel Macron si sta muovendo per impedire la realizzazione della Superlega. Il presidente francese sta esortando la Commissione europea a redigere una legislazione che renda fortemente legate tra loro le performance nazionali e le qualificazioni ai tornei internazionali. Prima di adesso l’Ue non aveva mai preso di mira la Superlega così esplicitamente.
“In termini semplici, ciò significherebbe: Uefa Champions League sì, Superlega no. Il documento francese sollecita la Commissione «a riflettere sulle modalità adeguate per perseguire la risoluzione del Consiglio del 2021 riguardante la salvaguardia dell’apertura delle competizioni, del merito sportivo, della solidarietà e dei valori nello sport»” .
La Superlega valuta una causa da oltre 3 miliardi alla Uefa
“La Superlega è pronta a fare causa alla UEFA“ questo l’aggiornamento di oggi riportata da Calcio e Finanza sul contenzioso tra l’organo del calcio europeo e il nuovo format di torneo calcistico. Il contenzioso nasce dalle azioni messe in atto dall’Uefa ai danni della Superlega, o meglio dalle minacce fatte nei confronti delle società che volevano aderirvi. Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza da fonti privilegiate, la richiesta danni potrebbe arrivare fino ad un massimo di 3,6 miliardi di euro complessivi.