Ordine sul Giornale illustra il piano di Gravina elaborato con Deloitte: sostenibilità finanziaria, due controlli Covisoc all’anno
La nuova Serie A: per iscriversi servirà il patrimonio netto positivo e tornano gli sponsor del betting
Il calcio italiano sta vivendo una fase cruciale. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina sta spingendo per una riforma che comprenda i campionati professionistici. La Serie A però rivendica maggiore autonomia in virtù della sua importanza nel tenere in piedi la baracca. Come scrive Franco Ordine sul Giornale, ieri Inter, Milan e Juve hanno incontrato (in video conferenza) Gravina per esprimere il loro favore ad una riduzione a 18 squadre del massimo campionato.
Le questioni però sono molteplici. Ieri Gravina ha anche girato a palazzo Chigi il piano strategico redatto con il contributo della società Deloitte. Un piano che ovviamente richiede l’intervento legislativo del Governo.
È un piano poderoso, scandito da 52 pagine, e ha lo scopo dichiarato di risanare l’attuale scenario economico-finanziario del settore che denuncia a fronte di un impatto indiretto sul pil italiano di 11,1 miliardi, contributi fiscali e previdenziali versati per 1,3 miliardi e un fatturato diretto aggregato di 5 miliardi, debiti complessivi per 5 miliardi.
Di seguito le proposte della Figc.
Le proposte di riforma della Figc per la Serie A
Sul piano puramente sportivo, scrive il Giornale, c’è “l’esigenza di ridurre il numero a 80 unità tagliando l’attuale serie C che passerebbe da 3 gironi da 20 squadre a 2 gironi da 20. Si riduce così a metà la geografia dei campionati. Previsto in A un “taglio” delle retrocessioni da 3 a 2 con l’introduzione però di play-out e play-off in serie B. C’è la riduzione della quota destinata al paracadute per i club retrocessi in B da 60 a 30 milioni. Lanciata anche la riforma della formula della coppa Italia che diventerebbe copia della FA Cup“.
Sul piano finanziario invece:
“Norme più stringenti in materia economico-finanziaria sui bilanci eseguiti dalla Covisoc (i controlli passerebbero da 1 a 2 o più all’anno) e sui requisiti essenziali per l’iscrizione ai campionati (valorizzando tra gli altri il numerino del patrimonio netto che dev’essere positivo). Per incrementare la valorizzazione dei vivai: l’aumento, nelle liste, dagli attuali 4 calciatori provenienti dal vivaio a 6 unità per rosa; incentivi per approntare le seconde squadre, defiscalizzazione dei contratti per i calciatori cresciuti nelle giovanili”.
Dossier per sbloccare la costruzione di nuovi stadi
Poi c’è anche il piano politico a cui dare risalto:
“In materia di interventi legislativi, il piano prevede l’abolizione del divieto di pubblicità delle agenzie di scommesse e l’introduzione di una cabina di regia per sbloccare i dossier per la costruzione di nuovi stadi“.