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Tare: «Sarri è un buon allenatore, ma ho fatto molta fatica a comunicare con lui»

A Radio Serie A: «L’ho scelto io, si chiudeva l’era di Inzaghi e c’era necessità di rivoluzionare. Fuori dal campo però è difficile creare un rapporto»

Tare: «Sarri è un buon allenatore, ma ho fatto molta fatica a comunicare con lui»
Roma 28/01/2024 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Igli Tare, ex direttore sportivo della Lazio, ha rilasciato un’intervista a Radio Serie A. L’estate scorsa, Igli ha lasciato la Lazio non senza qualche rumors sui rapporti con Lotito e con Sarri. Proprio il rapporto con l’attuale allenatore è qualcosa che Tare ha voluto chiarire:

«Lo considero un buon allenatore, ma fuori dal campo è difficile creare un rapporto, ho fatto molta fatica a comunicarci. Eravamo tutti consapevoli di questo limite comunicativo che lui ha, ma la scelta fatta tre anni fa è nata perché si chiudeva l’era di Inzaghi e c’era necessità di rivoluzionare e creare un progetto scioccante, opposto rispetto a quello che avevamo con Inzaghi. Ho scelto io di portarlo a Roma, in accordo con la presidenza. Non ho mai avuto problemi con lui, me lo confermò anche in una cena prima dell’ultima partita dello scorso campionato».

«Sarri è un integralista, io non ci ho mai litigato, ma non è facile»

Igli Tare, l’ex ds della Lazio, intervistato dal Corriere della Sera aveva già ribadito che Sarri non era il motivo del suo addio.

Dica la verità: è andato via dalla Lazio per colpa di Sarri?

«Assolutamente no. È stato scritto tanto su questo punto, ma non è così. Ho parlato con Lotito: dopo 18 anni era arrivato il momento di lasciarsi in modo civile, senza strappi. Sarebbe stato imperdonabile per tutti. La Lazio è nel mio cuore. Ma avevo bisogno di guardarmi intorno, studiare, conoscere altre realtà».

Però Sarri non è un tipo facile. Possibile non c’entri con questo divorzio?

Tare: «No. Lui è un integralista, è vero, uno che vuole fare le cose a modo suo, è la sua cifra, la sua caratteristica. Chi lo prende, però, lo sa, non lo può cambiare. Io non ci ho mai litigato, ma non è facile, ha un modo suo di concepire il calcio e il lavoro. Anche Lotito gli somiglia: un presidente dal carattere fortissimo. A volte ho fatto da parafulmine — fa parte del lavoro di un bravo dirigente — ma il mio matrimonio con la Lazio era arrivato al capolinea. Sarri non c’entra. Dopo tanti anni, senti la necessità di vedere altri mondi».

La Lazio fa la storia: batte 1-0 il presuntuoso Bayern e forse fa un favore a Mourinho

La Lazio firma una pagina memorabile della propria storia. Batte il Bayern Monaco 1-0 in Champions League e può legittimamente sperare anche di passare il turno e quindi accedere ai quarti di finale. La squadra di Sarri merita la vittoria. Tiene molto bene il campo, con sacrificio di tutti sempre pronti a coprire e ad andare in soccorso dell’avversario. In bavaresi sono più forti ma sono gli unici tedeschi cui piace giocare solo di fino, vorrebbero entrare in porta col pallone e nove volte su dieci chi si comporta così viene bastonato. Nel corso del match si vede addirittura Hysaj saltare in velocità Sané, altro che Bastioni di Orione. Luis Alberto è spettacolo allo stato puro. Lazio che fino alla scorsa settimana era sull’orlo di una crisi di nervi.

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