Al Financial Times: «non esiste che un arbitro espella un allenatore. Il calcio sembra una barzelletta per questo»

De Laurentiis: «La classe arbitrale dovrebbe dipendere dai club, invece sono una casta». Un estratto del suo discorso al seminario sul calcio organizzato dal Financial Times.
Il presidente del Napoli contro agenti e arbitri
Agenti? «Sono un cancro del calcio»
«La classe arbitrale dovrebbe dipendere dai club, con cui dovrebbe dialogare perché non sia una casta ma dei collaboratori. E non esiste che un arbitro espella un allenatore. Il calcio sembra una barzelletta per questo»
Nel finale un passaggio sulla Superlega
«Dieci anni fa avevo proposto una sorta di campionato europeo per club complementare o diverso dalla Champions, a cui partecipino squadre in base ai risultati nei propri campionati. Sarò favorevole alla Superlega solo se sarà in grado di essere democratica, solo se ci si entrerà per merito e non per pedigree. Loro hanno promesso di essere operativi dal 2025. Chi vivrà vedrà»
Poi sottolinea che il suo club ha chiuso il bilancio con 83 milioni di utili e parla del Mondiale per club
Il Napoli al Mondiale per club? «Mi spiace per la Juve, che è stata punita dalla Uefa ed estromessa dalle coppe: se dovessimo battere il Barcellona e poi fare una vittoria o un pareggio, di diritto dovremmo andarci noi. Ma penso che il Napoli dovrebbe andarci comunque, perché se la Juve è fuori dalle coppe europee non dovrebbe essere ammessa al Mondiale per club».
De Laurentiis: «Osimhen ha una clausola alta, i club più ricchi tenteranno di acquistarlo»
«Osimhen è un grandissimo giocatore, ma questo si sa. E’ uno dei grandi giocatori che ha avuto il Napoli. Ci sono tanti giocatori che si sono innamorati del Napoli, come Hamsik che è rimasto 11 anni. E ce ne sono altri che sono nel mirino di Real Madrid, Psg, Arsenal, City, Chelsea. Queste squadre hanno tanti soldi, è difficile trattenere i giocatori, soprattutto quando hanno una clausola rescissoria con cui possono essere acquistati».
«Osimhen ha una clausola molto alta. Chissà se partirà, vedremo. I soldi sono l’ultimo problema per il Napoli, abbiamo sempre fatto ottimi acquisti. Sono solo problemi sentimentali. Quando vedi un giocatore andare via è come dire addio a un figlio. Sei felice anche se avrà un successo fantastico, ovunque vada».
Sul calcio il presidente ha dichiarato:
«Il calcio é malato. Ma perché é malato? Perché l’economia del calcio è malata. Perché campionati e squadre non sono in grado di competere dal punto di vista finanziario. In questo modo, i campionati non sono produttivi abbastanza. Quindi ogni volta, ad esempio, la Uefa dice, okay, ora in Champions League stanziamo 2,4 miliardi di euro, in Europa League più di 500 milioni e nella Conference League più di 38 milioni. Ok, io lo capisco. Ma se tutte le squadre sono indebitate questo vuol dire che questa somma di denaro non è sufficiente. Quindi non è questo un calcio sostenibile. Non solo non è sostenibile, ma giochiamo anche tante gare. Quindi, quando questo accade, è come se buttassi tutto all’aria. Finisci per non attrarre più il pubblico».