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Giuliana De Sio: «Vorrei un film che mi consegni alla storia, quel che ho fatto non era all’altezza»

Al Corsera: «Ebbi una relazione con Gian Maria Volonté uomo bello ma molto complicato. Non sono cresciuta in mezzo a gente facile»

Giuliana De Sio: «Vorrei un film che mi consegni alla storia, quel che ho fatto non era all’altezza»
Mc Roma 05/07/2023 - red carpet ‘Globo d’Oro 2023’ / foto Mario Cartelli/Image nella foto: Giuliana De Sio

Giuliana De Sio intervistata dal Corriere della Sera.

Lei ha sofferto di depressione. Come va?

Giuliana De Sio:«Ci campo, con la depressione. Però, in quanto grande depressa, mi sento comuncasa. que coraggiosa, perché l’ho combattuta questa malattia. A testa alta, per tutta la vita».

Ha mai subito avances non richieste sul lavoro?

«Io di molestie ne ho subite tante. Le definisco eleganti, tranne una che non lo fu per niente. È terribile perché non sai come tirartene fuori. Quegli abusi sono gravi come una violenza fisica».

Ha dichiarato di non avere avuto una famiglia.

Giuliana De Sio: «È vero, non l’ho avuta. Mia madre era un’alcolista. Era bellissima, molto rappresentativa, non capivo… da una certa ora in avanti si trasformava in un’altra persona. Cercavo continuamente un contatto con lei… Eravamo due sorelle in sua balia, mio padre se n’era andato via da un pezzo. Poi si trovò un altro marito, un chirurgo simpaticissimo, intelligente, bello. Che aveva cercato di aiutarla».

Fortunata.

«Un c… pazzesco. Ma lei non ha mai smesso di bere. Continuava a essere infelice, depressa. Ha vissuto fino a 84 anni, era tosta. Per un periodo aveva anche preso degli antidepressivi e stava benissimo. Con mia sorella ci dicevamo: “Pensa se avesse preso sto’ Prozac quando eravamo piccole. Ti rendi conto?”. Improvvisamente ci si poteva parlare. Poi, dopo due mesi, ha smesso di prenderlo perché non ci poteva bere insieme. Io sono astemia».

E cosa ha patito?

«Non avere dei figli mi è dispiaciuto. Più di quanto l’informazione non mi sia arrivata al cervello. È merito dell’analisi se tante cose non mi arrivano al cervello. Ho sempre pensato che la maternità sia la più grande avventura umana, e forse poteva salvarmi».

«Ci sono anche uomini di cui non ho mai parlato perché non volevo fare pettegolezzo».

Uno?

«Gian Maria Volonté. Era bello e molto complicato. Non sono cresciuta in mezzo a gente facile. Però interessantissima».

Ce l’ha un desiderio per il futuro?

«Un film, che mi consegni alla Storia. Tutto ciò che ho fatto finora non è stato all’altezza. O un amore. Che non sia necessariamente passionale. Ma che sia un amore».

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