A Canale 21: «Non conosco la vicenda se non a livello mediatico, ma le azioni razziste vanno debellate».
Il presidente della Lazio Claudio Lotito ai microfoni di Canale 21 ha parlato della sentenza sul caso che ha visto coinvolti i due difensori Juan Jesus e Francesco Acerbi.
Lotito: «Ognuno deve fare i conti con la propria coscienza»
In particolare, sul nerazzurro ha dichiarato:
«Ognuno deve fare i conti con la propria coscienza. Io non conosco la vicenda se non a livello mediatico come voi quindi non voglio esprimere giudizi. Di sicuro le azioni razziste vanno debellate perché significa minare il rispetto dell’essere umano».
Le parole di Abodi in merito
A margine della firma del protocollo tra Sport e Salute e la Conferenza della Regioni e Province autonome per lo sviluppo del sistema nazionale per il Censimento degli impianti sportivi:
«Sul tema del razzismo io non voglio aggiungere nulla perché quello che conterà sempre di più saranno i fatti. Non vorrei solo rincorrere la cronaca, ma vorrei anticiparla. E dire che siamo contro il razzismo lo ritengo a questo punto non scontato. Mi auguro che chi ha giudicato abbia avuto tutte le informazioni utili per farlo e che Acerbi sia in pace con la sua coscienza. Il Napoli non sarà nella campagna contro il razzismo in Serie A? Comprendo l’amarezza, partendo dal rispetto nei confronti di Juan Jesus, però ritengo che bisogna fare uno sforzo per rimanere tutti insieme a contrastare un fenomeno che non si può contrastare disarticolati».
Al liceo Elsa Morante di Scampia:
«Lo sport deve essere utile, di là delle decisioni prese sul caso Acerbi-Juan Jesus. Lo sport serve per assumerci, ognuno nel proprio ruolo, la responsabilità di rispettare l’altro. Lo stop a qualsiasi forma di razzismo non è un tema solo di tifosi, è un tema generale, di comunità, è un tema di rispetto e umanità. Va seguito non solo rimarcando il fatto negativo ma mostrando la strada positiva. Io quando ero presidente della Lega calcio di Serie B mi resi conto che i calciatori non conoscevano bene le regole del calcio e facemmo un progetto di studio. Allo stesso modo non si conoscono regole del rispetto; se sei nel calcio professionistico devi porti il problema che i calciatori rispettino tutte le regole: c’è la campagna Uefa “respect” che adottammo ma quello che conta è promuovere e spiegare il rispetto del benessere nello stare insieme. Bisogna che tutti promuovano il rispetto, che non è scontato. Servono atleti, tecnici dirigenti, che rispettino il rispetto delle regole civili, dal razzismo ai problemi di parità di genere. Sono campi che dimostrano che dobbiamo continuare a insistere sulla formazione e il rispetto perché le degenerazioni siano eliminate».