<em>Non per perseverare nel mio essere bastian contrario, ma io francamente continuo a non capire tutti questi musi lunghi dopo Catania. Toni Iavarone scrive di una squadra che non ha il dna da grande, Antonio Corbo parla di un’occasione persa. E, devo ammettere, persino Mazzarri si comporta come se avessimo gettato al vento una grande chance. Ma allora devo dedurne che sono davvero in tanti a pensare che il Napoli sia il Real Madrid.
La discriminante non può che essere questa. Perché persino ai tempi di Diego io ricordo trasferte simil-Catania, dove portavamo a casa un punticino d’oro. E l’Inter dei record di Trapattoni ebbe in tutto il girone d’andata Zenga come miglior giocatore in campo. Perché meravigliarsi se De Sanctis ha compiuto quattro parate decisive? Che c’è di male? Mica possiamo giocare tutte le partite a mille? E non aver perso a Catania mi è parso un bel passo in avanti. E’ vero che il Napoli si è un po’ assopito, ma è altrettanto vero che nell’ultimo quarto d’ora abbiamo sfiorato il vantaggio due volte. Che cosa pretendiamo, di andare su ogni campo d’Italia a dettar legge? Figurarsi, va bene, vuol dire che l’ambiente è bello carico, molto ambizioso. Però mi sembra un po’ eccessivo. Oppure, ed è probabile, sono colpevole di non aver capito che il Napoli è diventato un’invincibile armata.
</em><strong>Massimiliano Gallo</strong>
Solo io non ho capito che
il Napoli è il Real Madrid
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