Quando Morosini si accasciò nel 2012, dagli spalti ebbero da ridire. Palmese e Manfredonia penalizzate per aver fermato il loro match per il malore di un tifoso
Il Guardian elogia la crescita del calcio italiano nelle situazioni di emergenza, come quanto successo ieri sera al difensore della Roma Evan Ndicka, crollato in campo dopo un malore. Non c’era ancora stato questo progresso quando dodici anni fa Morosini perse la vita nel match tra Livorno e Pescara.
La morte di Morosini un segno indelebile, ma con Ndicka il calcio italiano pare aver capito
È stato facile temere il peggio quando Evan Ndicka è caduto. Dodici anni dopo la morte di un altro calciatore, Piermario Morosini, c’è stato il timore di un possibile déjà-vu. Il portiere della Roma, Mile Svilar, e un avversario, Lorenzo Lucca, sono stati i più veloci a raggiungere il difensore e gesticolando hanno confermato che era necessario l’urgente ingresso dei medici. Ndicka tiene un pollice in su mentre viene portato via su una barella, un segnale incoraggiante, ma nessuno sapeva ancora cosa avesse causato il suo crollo. L’arbitro, Luca Pairetto, ha sospeso la partita mentre De Rossi ha seguito il calciatore negli spogliatoi. Alla fine, di comune accordo, il match è stato sospeso.
I tifosi hanno risposto rispettosamente all’annuncio. C’era stato da ridire quando la partita del Livorno contro il Pescara fu interrotta dopo la caduta di Morosini nel 2012, prima che i tifosi sapessero che il giocatore era morto. La sua morte ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano, ma da allora lo sport ha conosciuto altri incidenti di alto profilo a livello globale; tra questi, l’arresto cardiaco di Christian Eriksen mentre giocava gli Europei nel 2021.
Non c’è, però, sempre stata chiarezza su eventi di questo genere. Il Guardian continua:
All’inizio di questo mese, due squadre di Serie D, Palmese e Manfredonia, sono state punite con una sconfitta e una penalità di un punto per aver fermato la loro partita; un tifoso si era sentito male sugli spalti. Non sembra esserci alcun rischio di giudizi simili in questa situazione. Ci furono circostanze caotiche anche intorno alla scomparsa di Morosini, quando i lavoratori dello stadio hanno dovuto spingere velocemente un’auto che ostruiva l’accesso dell’ambulanza al campo. I chiari aspetti positivi di ieri sono stati la rapida risposta dell’equipe medica e l’immediata disponibilità di tutte le parti a rispettare la decisione di fermare il match.