«Ero più naso che bambino, in famiglia si stemperava così. Mia madre mi prende ancora in giro. Fantastico vedere una 93enne che si accanisce contro un 63enne».
Il Corriere della Sera intervista Paolo Bonolis che racconta che lo chiamavano Pinocchietto.
«Ero più naso che bambino, in famiglia si stemperava così. Mia madre mi prende ancora in giro. Fantastico vedere una 93enne che si accanisce contro un 63enne».
Balbettava.
«A casa era motivo di sufficiente derisione. Se andavo da mio padre (“Se-se-se- senti pa-pa-pa-papà…”), lui tagliava corto: “Ahò, scrivi, che famo prima”. No, non mi vergognavo affatto. Poi è passata. Se sono nervoso zagajo ancora oggi, però poco me ne cale».
Corteggiava le compagne diclasse?
«A scuola eravamo tutti maschi, quando mi sono diplomato hanno ammesso anche le femmine».
Si lanciava comunque.
«Provavo ad essere seducente, talvolta la risposta era un sì, talvolta un no. A quella età non era la ragazza che premeva, era l’ormone».
Christine, 26 anni, francese. «La mia prima relazione fisica. Un record, credo. Un rapporto subliminale, direi».
Eh?
«Non coglie? Allora, in fisica esiste la legge di Planck, sulla più breve misurazione di tempo possibile. Ha capito ora? La mia prestazione è negli annuari».
Per fare colpo millantò di essere un giornalista.
«Usavo metodi politici, l’inganno della parola».