In conferenza: «Non giocare le coppe ci ha dato un vantaggio? Pioli e Marotta devono dire questo per forza, ma i fatti dicono altro»
Allegri: «Vengo definito un aziendalista, ma oggi le società sono aziende. Dal 16 agosto l’obiettivo sarà vincere»
Allegri presenta in conferenza stampa il match tra la Juventus e Milan, che si terrà domani alle 18:00.
Tutti dicevano che non giocare le coppe era un vantaggio, lei invece non la pensa così?
«Noi per 5 anni abbiamo vinto 5 scudetti, 4 Coppe Italia e fatto due finali di Champions. Pioli e Marotta dovevano dire questo per forza, ma i fatti dimostrano altro. Faccio però i complimenti al direttore per il suo lavoro in questi anni».
Come si spiega la differenza di rendimento tra primi e secondi tempi?
«Ci sono anche gli avversari, c’è la pressione addosso e spesso sbagliamo tecnicamente».
Ci sono delle similitudini tra la tua Juve e il Milan di Pioli?
«Vengo definito aziendalista, ma ormai le società sono delle aziende. La Juve deve sempre essere competitiva e la sfida deve essere mantenere la competizione all’interno della sostenibilità. Il 16 agosto il campionato riparterà con l’obiettivo di vincere. L’ambizione massima deve essere quella del risultato massimo».
Il secondo posto può essere un valore aggiunto?
«Una vittoria ci darebbe l’ambizione di arrivare secondi e manterrebbe la competizione viva fino alla fine, sarebbe una bella soddisfazione. In più c’è la soddisfazione della Coppa Italia, io dico sempre che è bello fare le coppe e andare avanti perchè ti riempiono le settimane. Quest’anno non ne abbiamo giocate molte, ma non per colpa nostra».
Anche tu come Pioli pensi che l’Inter sia la squadra più forte da 4 anni? La Juve ha solo il settimo attacco, cosa non ha funzionato?
«Mi fa piacere incontrare Pioli, ha fatto un gran lavoro negli ultimi anni. Non so se l’Inter è la più forte degli ultimi anni, ma quest’anno ho detto spesso che era nettamente la più forte e sono stato preso per matto, ma i valori esistono e quello dell’Inter è molto alto. L’attacco? Potevamo essere più efficaci, le occasioni create sono in linea con quelle dello scorso anno».
La vittoria della Coppa Italia e la qualificazione alla prossima Champions dove le metterebbe tra le imprese della sua carriera?
«Non sono le mie imprese ma quelle di tutti, di una società forte, di una squadra forte. Non si può vincere tutti gli anni, ma quelli che lavorano alla Juve devono avere l’ambizione di farlo. Se vincono gli altri li si applaude, oggi però per una società italiana andare in Champions è fondamentale a livello economico. All’interno di un percorso negli ultimi tre anni noi sul campo non saremmo mai andati fuori dalla Champions nonostante una rosa cambiata e ringiovanita, abbiamo centrato gli obiettivi della società».
Vlahovic ha detto che lei è uno dei migliori allenatori degli ultimi 20 anni e che vuole vincere il Pallone d’Oro. Lei lo sta aiutando in questo?
«Sono contento che lui abbia un’ambizione simile perché è quella che ti spinge a migliorare. Lui sta migliorando e sta trovando un suo equilibrio interiore anche quando non segna. Deve sempre farsi trovare pronto quando gli arriva un pallone».
Sono arrivati molti attestati di stima nei suoi confronti di tanti giocatori della Juve. Le fa piacere? E cosa pensa del gioco dell’Atalanta?
«Gasperini sta facendo un grande lavoro in una realtà che è cresciuta molto. Sugli attestati di stima dico che con i ragazzi ho un bellissimo rapporto, sono validi professionisti e tengono molto alla maglia. Abbiamo degli obiettivi da prenderci».
Allegri: «Dobbiamo essere concentrati per la Champions, fondamentale dalpunto di vista tecnico ed economico»
Cosa manca alla Juventus per lottare per lo scudetto?
«Credo sia giusto che a questa domanda risponda la società. Noi dobbiamo rimanere concentrati per centrare l’obiettivo della Champions, fondamentale dal punto di vista tecnico ed economico. Potremmo avere tante competizioni in cui giocare e tante risorse per il club da investire».
Stadio sold-out con tanti biglietti venduti all’estero. La Serie A è più attrattiva fuori che in Italia?
«Tutte le occasioni vanno viste come un’opportunità. Il calcio italiano può ancora crescere e chi comanda deve prendere decisioni per fare in modo che accada. Ci sono tre squadre in semifinale di Europa e Conference League, l’Inter ha disputato una buona Champions, ha fatto finale lo scorso anno. Non possiamo però sederci ad ammirare tutto, ma pensare a come sarà il calcio tra 5 o 10 anni».
Bremer è in un momento particolare? Ha recuperato qualcuno?
«Ha avuto un problemino a Cagliari, ma nulla di grave. Deciderò domani cosa fare, ma dopo la Coppa Italia abbiamo avuto tre giorni pieni per recuperare al meglio».
Quanto la finale di Coppa Italia ha dato entusiasmo in vista del Milan?
«Si tratta di uno scontro diretto, contro una squadra forte, ben allenata ed è sempre un piacere giocare queste partite. Prima della finale ci sono tre partite importanti per fare punti e giocare la Champions».
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