Il Napoli dopo più di 20 anni torna a giocare contro una big del calcio internazionale. Una big con i cerotti, certo, ma pur sempre un club che nella sua lunghissima storia (118 anni) ha collezionato trionfi in tutte le competizioni europee a cui ha partecipato (5 champions, 3 Coppe Uefa e 3 Supercoppe). Pur scendendo in campo con una squadra rimaneggiata e pur non attraversando un momento positivo, il Liverpool è comunque un team che mastica Europa da prima che la maggior parte di noi nascesse. Il Napoli, invece, è all’esordio assoluto nella sua storia in una fase a gironi in una competizione del genere. E’vero, gli azzurri non hanno disputato un grande match, soprattutto nel primo tempo. Il ritmo non è mai esistito e la lentezza della manovra in alcune fasi mi ha fatto quasi addormentare, ma sentir parlare di figuraccia a me e ai tantissimi tifosi che hanno applaudito a fine gara, fa solamente ridere. Cosa si dovrebbe dire a questo punto della Giuve che ha il nostro identico ruolino, del Palermo che prende tre sberle in casa e della Samp che perde contro una squadra di cui s’ignorava l’esistenza? E stiamo parlando di squadre che già conoscono questa competizione da qualche anno. Come minimo meritano i pomodori in faccia, no?
Dispiace sicuramente di non esser stati capaci di scardinare il fortino inglese composto da dieci uomini dietro la linea della palla in fase difensiva, dispiace soprattutto perché il timore reverenziale dei nostri ragazzi nei confronti di quella casacca rossa è stato enorme(5 falli commessi in tutta la partita la dicono lunga). Di sicuro, se gli azzurri fossero riusciti a giocare come sanno, non sentirei i soliti discorsi che si fanno quando non si vince(perché di quei discorsi se ne perdono le tracce solo in caso di vittoria). Dopo la partita pareggiata con lo Steaua, le critiche feroci si sono abbattute sul nostro allenatore perché aveva inserito troppe seconde linee, dopo la partita di ieri invece, viene accusato di non aver fatto il turnover, nel prossimo incontro chissà cos’altro ci sarà da dire. Alla fine, meritavamo la squadra titolare e così è stato. Ed io ringrazio Mazzarri per aver fatto questa scelta. Non abbiamo vinto? Va bene lo stesso, la prossima andrà meglio. E’esperienza. Ieri era importante solo esserci. Noi, che aspettavamo da 20 anni e i titolari, perché quello spazio lo hanno conquistato e meritato l’anno scorso e gli anni precedenti.
Intanto, in questa valle di lacrime, siamo in piena corsa sul fronte europeo e in campionato, a parte qualche infelice uscita casalinga, occupiamo il quarto posto con pieno merito e con la convinzione che su qualsiasi campo possiamo giocarcela.
Forza Napoli Sempre
di Gianluigi Trapani
Mi fa ridere sentir
parlare di figuraccia
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