La protesta in nome dell’autonomia, ma soprattutto a tutela della propria realtà semifallimentare. Tra le prime sei solo Napoli e Milan col bilancio in attivo
Serie A: con l’agenzia di governo, Juve Roma e Inter farebbero fatica a iscriversi al campionato. Lo scrive Il Fatto quotidiano che oggi dedica una pagina alla vicenda con un articolo così titolato: L’Inter stellare e non solo: Serie A in profondo rosso. Sommario: Club in rivolta contro Abodi e la sua Agenzia di controllo: i neocampioni, l’as Roma e la Juventus faticherebbero a iscriversi.
Scrive Il Fatto:
L’idea di un’agenzia esterna per controllare i conti del calcio, ventilata in questi giorni dal ministro dello Sport Andrea Abodi, ha fatto sobbalzare la Serie A e più di un presidente. Il tutto in nome della sacra autonomia dello sport, certo, ma soprattutto a tutela della propria realtà semifallimentare. Perché tale, tranne qualche eccezione, è la condizione dei club italiani, che necessitano continuamente di sostegno finanziario dei proprietari o di finanziatori esterni.
I conti peggiori, se si guarda ai bilanci dell’ultima stagione, quella chiusa al 30 giugno 2023 con la vittoria del Napoli, sono quelli di Inter e As Roma, entrambe hanno presentato un patrimonio netto consolidato negativo e debiti molto elevati.
Il quadro sconfortante dei conti della Serie A
Sono seguite a ruota dalla Juventus, la società con la perdita più alta, -123,7 milioni nell’ultimo bilancio consolidato, su ricavi operativi di 437 milioni, i più alti in Serie A. A metà strada la Lazio, in rosso per il quinto anno consecutivo, unica ad aver peggiorato il risultato netto rispetto all’esercizio precedente, da -17,4 a -29,5 milioni. Tra le prime sei squadre della Serie A per ricavi operativi (cioè escludendo dai ricavi le plusvalenze) solo Napoli e Milan hanno il bilancio in attivo.
La situazione più critica è quella dell’inter, neo campione d’italia. Ufficialmente il bilancio consolidato a giugno 2023 dichiara una riduzione delle perdite nette da -140 a -85,4 milioni. Il dato più critico però è quello del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023, che è negativo, -162 milioni. Vuol dire che è come se il gruppo non avesse un euro di capitale, anzi che il capitale è negativo. Può un’azienda funzionare in maniera regolare se non ha capitale?
Le parole di Abodi: «Quanta agitazione sul controllo finanziario in Serie A, dov’erano quando stralciavano i debiti?»