Il ministro per lo sport: «Centrale all’incontro è stata l’esigenza di dare credibilità ad un sistema attraverso un controllo più serrato. I numeri parlano chiaro: leggendo i giornali degli anni ’60 sembra non sia cambiato niente»
Abodi, ministro per lo Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della settantaquattresima assemblea nazionale Federalberghi a Viareggio, in provincia di Lucca.
Il ministro ha parlato di nuovo dell’Authority per il controllo finanziario delle società professionistiche.
«Abbiamo parlato della questione Authority per i conti delle società sportive nel corso di un incontro proficuo, cordiale e collaborativo. Ora si tratta di fare tesoro di quel incontro. Una cosa è certa: si va avanti, indietro non si torna».
Authority, Abodi: «Si è discussa l’esigenza di dare credibilità al sistema»
«L’elemento centrale dell’incontro è stata l’assoluta identità di vedute sull’esigenza di dare credibilità ad un sistema attraverso un controllo più serrato. Perché i numeri parlano chiaro: leggendo i giornali degli anni ’60 sembra non sia cambiato niente. Mi spiegano che il calcio è sempre stato così, io sto cercando di spiegare che il calcio non deve essere così. Siccome il calcio è patrimonio di tutti credo sia interesse condiviso, a partire dai tifosi, la richiesta di trasparenza per garantire un’equa competizione. Sono convinto che troveremo una soluzione», ha continuato il ministro.
Fifa e Uefa vogliono rassicurazioni sull’ingerenza della politica (CorSera)
L’ultima idea non sarebbe quella di creare un’Agenzia, ma un’Authority. Fifa e Uefa sono preoccupate per la situazione che si sta verificando e chiedono spiegazioni.
Scrive il “Corriere della Sera“:
“Non un’agenzia governativa. Semmai un’authority, formula che potrebbe aiutare a far ingoiare il rospo anche a Uefa e Fifa che, con una lettera, hanno chiesto lumi (entro lunedì) sulla potenziale invasione di campo della politica. Al tavolo apparecchiato dal ministro dello Sport Andrea Abodi nei suoi uffici di largo Brazzà, a cento metri dalla Fontana di Trevi, ci sono i vertici di calcio e basket accompagnati dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. E si lavora di cacciavite per trovare un punto di equilibrio nella bozza del decreto che punta a mettere le ganasce ai conti delle società pro di calcio e basket sollevando i revisori di Covisoc e Comtec dalla funzione di sentinella economico finanziaria dei club”.
L’incontro che c’è stato non ha portato a nessun accordo.
“A fine incontro, i toni mantengono il volume dello scontro. «Il problema non sono i controlli, e lo strumento non risolve il problema», il commento del presidente Figc Gabriele Gravina, a precedere quello del capo della Lega di A, Lorenzo Casini: «Restiamo contrari all’agenzia governativa: è un’ingerenza della politica», dice assecondando la controspinta dei club.urbano Cairo, presidente del Torino, completa il tema: «Va bene tutto, ma il calcio e lo sport si devono autodeterminare. Il pallone in particolare, che è un po’ il motore di tutto lo sport, non ha avuto molti aiuti: è giusto che controlli nel momento in cui dai degli aiuti. Si parla da tempo di un contributo dalle scommesse che sono sviluppate sulle partite di calcio, ma per il momento non c’è nulla»“.