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Gravina rivoluziona l’Aia: il presidente sarà eletto a suffragio universale (CorSport)

Prima erano i responsabili di sezione, ora un “bacino elettorale” di 30 mila persone. Le altre novità: designatore e altri organi tecnici in carica per due anni

Gravina rivoluziona l’Aia: il presidente sarà eletto a suffragio universale (CorSport)
Ci Bari 14/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Malta / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Si prospettano grandi novità per il futuro degli arbitri italiani e per l‘Aia, l’associazione italiana arbitri. Secondo il progetto di riforma varato da Gravina, il presidente dell’Aia potrebbe essere eletto a suffragio universale e non più dai responsabili di sezioni. L’obiettivo è eliminare politicizzazione dell’associazione e le lotte intestine. Lo fa sapere il Corriere dello Sport.

L’idea di Gravina: il presidente dell’Aia eletto a suffragio universale

Scrive il CorSport:

La forma di democrazia più alta per eleggere il numero uno dell’Associazione Italiana Arbitri: non più tramite la scelta politica dei responsabili di sezione, che oggi una volta in carica scelgono da soli il presidente nazionale con tutto ciò che ne consegue in termini di mercimonio di voti, bensì a suffragio universale, dando tutti gli associati maggiorenni la possibilità di esprimere una preferenza diretta. Avrebbero voce in capitolo più di 30 mila persone. È la rivoluzione preparata dal numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, nata per esigenza (i nuovi principi informatori del Coni) ma divenuta un’occasione forse irripetibile per arginare una politicizzazione dilagante dentro un movimento arbitrale pieno di infiltrazioni, oggetto di costanti pressioni da parte dei club e dilaniato da lotte intestine acuite in seguito all’addio dell’ex presidente Trentalange e alla cacciata dall’ex procuratore arbitrale D’Onofrio, finito al centro di uno scandalo per traffico di stupefacenti.

Però c’è già chi esprime malumori per questa riforma portata avanti da Gravina:

“La novità probabilmente verrà approvata a larghissima maggioranza, ma sta già creando ovvi malumori in seno alle forze di opposizione dell’Aia e aprirà l’ennesimo fronte con la Serie A, che sta studiando un progetto di autonomia ricordando come una delle richieste sia proprio la fuoriuscita dell’Aia dal sistema federale”.

Le altre novità apportate dalla riforma del presidente federale riguardano la durata dei mandati degli organi tecnici:

“C’è poi un altro aspetto, anche questo di fortissimo impatto: l’estensione a due anni del mandato degli organi tecnici dal 2025-26. Prendiamo il caso del designatore della CAN: un incarico attualmente di durata annuale, già in bilico e “a scadenza” fin dal primo giorno di lavoro con tutto ciò che ne consegue in termini di pressioni, equilibri sottili e attacchi su più fronti. Il nuovo Rocchi sarebbe così blindato per due stagioni anziché una, potendo anche programmare un certo tipo di lavoro a medio termine”.

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