Hai un rito scaramantico prima della partita?
«Sì, sono sicurezze che abbiamo tutti. Forse sentire musica, ho una playlist che si chiama “Ispirazione”. Mi ispira, inizio a immaginarmi cose della partita. Alcune sono musiche anche del Gladiatore o di Hans Zimmer».
Un momento che ha avuto un forte impatto nella tua carriera
«Tanti. Quest’ultimo momento è il gol in Champions, è stato un sogno che si è avverato. Mi ha fatto fare un salto, mi sono sentito più forte e sicuro di me stesso e del lavoro che ho fatto per arrivarci».
Il tuo esordio in Champions League, e subito gol!
«Difficile spiegarlo, è una cosa che ho sempre immaginato e visto quando chiudevo gli occhi. Avevo la sensazione di sapere che sarebbe arrivato, è difficile da spiegare. Quando ho fatto il gol, mi è venuto molto naturale. Già lo sapevo».
Simeone: «Kim è il calciatore più forte che ho incontrato»
L’avversario più forte che hai affrontato
«Ce ne sono tanti, ma il più forte non è stato un avversario, ma un compagno, Kim. Un calciatore completo, fuori da qualsiasi livello che ho visto. Diverso dal resto».
Sei il primo argentino ad aver vinto lo scudetto dopo Maradona
«A volte quando me lo ricordano mi fa rende felice. Non ci penso tanto, ma in questo momento mi dà soddisfazione».
Cosa ti ha trasmesso tuo padre
«Mentalità. Da piccolo mi diceva di andare sempre avanti. Il giorno dopo una partita godersi un gol, andare a dormire felice e poi il giorno dopo andare avanti, anche quando sbagli. C’è anche mamma che mi ha dato tanta tenacia».
Il tuo idolo calcistico da bambino
«Mio padre, anche adesso, è la persona che vorrei essere sia per il suo modo di essere sia per come ha raggiunto i suoi obiettivi».
Piatto preferito
«Pasta olio e formaggio».