«Ma se vince l’Italia va bene lo stesso. Futuro da designatore? No penso solo alla famiglia»
L’arbitro Orsato si ritira: «Sarei orgolioso se l’ultimo fischio agli Europei fosse il mio»
Nel corso del Media Day degli arbitri di Euro2024, l’arbitro italiano Daniele Orsato, intervistato da Lorenzo Fontani, ha annunciato che in estate chiuderà la sua carriera.
Essere qui è una gratificazione, forse ancora più emozionante…
«Per me è sempre un’emozione e un orgoglio rappresentare gli arbitri italiani, è un’enorme responsabilità. Siamo più una famiglia che una squadra, perciò è stato davvero emozionante».
Possiamo dire che dopo l’Europeo si chiude la tua carriera?
«Sì, si chiude un’esperienza bellissima e ne sono orgoglioso, sia per me che per la mia famiglia».
Hai pensato a cosa farai e cosa penserai dopo l’ultimo fischio?
«Credo che spaccherò il fischietto con la solita grinta che mi ha contraddistinto sempre. Ce la metterò tutta, sono davvero orgoglioso di quello che ho fatto e darò il massimo fino alla fine»
Non lo auguriamo all’Italia di Spalletti, ma quanto sarebbe bello se l’ultimo fischio fosse quello della finale?
«Ovvio che tutti speriamo che vinca l’Italia. Io sarei orgoglioso e felice se l’ultimo fischio fosse il mio, ma se vince l’Italia va bene lo stesso».
Ti sei dato un obiettivo per l’Europeo?.
«Non mi sono mai dato obiettivi a lunga scadenza, penso sempre e solo all’ultima partita. Quando con la mia squadra siamo negli spogliatoi, non sappiamo mai se abbiamo appena arbitrato l’ultima partita della competizione o se ce ne spetterà un’altra. Pensiamo step by step per fare il meglio».
Orsato: «All’estero ci si rilassa? No, ma viene meno la confidenza con i giocatori e hai meno problematiche in campo»
Gli arbitri italiani dicono che spesso all’estero ci si rilassa dimenticando le scorie della Serie A. Così anche per te?
«Non direi che ci si rilassa, ma viene meno la confidenza con i giocatori e hai meno problematiche in campo, in Europa ti conoscono meno e si perde meno tempo. In Italia conosci di più i giocatori e i dialoghi sono più lunghi, le proteste più confidenziali. Se fai un errore in Europa però ti dispiace tantissimo lo stesso, nella stessa maniera che in Serie A».
Nel tuo futuro c’è il ruolo di designatore?
«No, c’è solo la mia famiglia, mia moglie e i miei figli. Non vedo nient’altro oltre loro».
Agli Europei solo i capitani potranno parlare con gli arbitri
Vietato disturbare il conducente, tipo. Agli Europei sarà espressamente vietato parlare all’arbitro per protestare. Chi gli rivolgerà la parola e non è capitano sarà ammonito. Lo stabiliscono le nuove lunee guida illustrate agli arbitri dal capo dei direttori di gara della Uefa, Roberto Rosetti.