<em>Prima la sostituzione di Hamsik e giù fischi; poi quella di Gargano e giù un diluvio di fischi, quasi come se per lui la pioggia abbattutasi su Napoli non fosse mai finita. I cognati fischiati al termine della più brutta partita che abbiano mai giocato. Concordo pienamente con il prof. Trombetti. Gargano non canta né porta la croce e se prima i passaggi sbagliati erano conditi da tanti recuperi, stasera ha giocato una pessima partita. Non ha azzeccato un passaggio, è arrivato sempre in ritardo su quasi tutti i palloni. Ha girato a vuoto su Boateng, Pirlo ed il centrocampista di turno. Insomma, un disastro. Anche la difesa di Mazzarri è sembrata più di opportunità (“il solito generoso”) che convinta.
E veniamo ad Hamsik. Boban, secondo il mio parere, lo ha pittato: “E’ un giocatore che deve ancora crescere in personalità. Non dà una mano al gioco e sparisce in fase di costruzione. E’ bravissimo negli inserimenti ma quando la partita si fa dura se non fa gol non si avverte la sua presenza. Va benissimo per squadre che vogliono puntare in alto, ma per le grandi formazioni europee ancora no”. Un giudizio che sposo in pieno. Una fucilata per quello che considero un giocatore con un fiuto della posizione incredibile ma non certo un campione. Ancora ne deve mangiare pane per diventare quel giocatore che speriamo tutti diverrà. Una consolazione. Stasera cenetta a quattro tra i due cognati, a discutere dei fischi e a pensare come ripartire. Perché li aspettiamo.
</em><strong>Paolo Carafa
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Hamsik e Gargano
i cognati fischiati
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