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De Rossi: «Non ho sostituto Mourinho ma ho continuato il suo lavoro portando le mie idee»

«Non è il risultato dell’Atalanta che non ci ha portato in Champions ma i nostri. Eravamo molto lontani quando siamo arrivati»

De Rossi: «Non ho sostituto Mourinho ma ho continuato il suo lavoro portando le mie idee»
Db Genova 18/10/2022 - Coppa Italia / Genoa-Spal / foto Daniele Buffai/Image Sport nella foto: Daniele De Rossi

Sono stati assegnati oggi i premi Ussi 2024, tra i presenti premiati, oltre alle istituzioni, anche Daniele De Rossi che, al termine della sua prima mezza stagione alla guida della Roma, ha parlato del futuro

«Quando sono arrivato la situazione non era delle più semplici. Siamo alla fine della prima parte di percorso. Sono onorato di aver allenato la mia squadra del cuore, ma siamo all’inizio di tutto il percorso e di quello che andremo a a fare nei prossimi anni sperando sia sempre più positivo»

Poi il racconto su come si è materializzata la possibilità di sedere sulla panchina della Roma: «Non mi hanno telefonato ma hanno mandato un messaggio su Whatsapp e mi è stato comunicato il luogo e l’ora dell’ incontro. Sono andato con entusiasmo e con un pizzico di paura. La situazione non era delle più semplici. Siamo alla fine della prima parte di percorso. Sono onorato di aver allenato la mia squadra del cuore, ma siamo all’inizio di tutto il percorso e di quello che andremo a fare nei prossimi anni sperando sia sempre più positivo»

.Sull’eredità lasciata da Mourinho: «Quando le cose vanno meno bene mi trattano come giusto che sia. Non ho sostituto Mourinho ma ho continuato il suo lavoro portando le mie idee. Non dobbiamo fare paragoni ma sto cercando di fare il massimo. L’ultimo mese ci lascia l’amaro in bocca perché non abbiamo raggiunto quel sogno che sembrava alla portata. Il giudizio però di questi mesi è positivo. Sto già pensando al futuro. Non è il risultato dell’Atalanta che non ci ha portato in Champions ma i nostri. Eravamo molto lontani quando siamo arrivati. Eravamo partiti in quarta poi mi è mancato qualcosa. Stiamo lavorando ma non iniziamo oggi. Già nelle ultime settimane avevamo iniziato a programmare per riportare la Roma dove è sempre stata. Era superiore a livello di classifica e dobbiamo ritrovare quel piazzamento nelle zone alte»

Gli inizi con Capello e la voglia di restare a lungo: «Lui mi ha lanciato quindi mi piacerebbe rilanciare un ragazzo di 18 come ha fatto con me. Ha girato tanto e vinto molto. E’ un augurio che fa piacere. E’ la seconda volta che prendo questo premio, sono passati 10 anni. E’ stata premiata una ragazza del 2007 e mi sento vecchio. Mia figlia è del 2005, questo secondo lavoro mi dà la possibilità di trasformarmi da calciatore vecchio ad allenatore giovane. Ho grande voglia ed entusiasmo. Pensiamo a ripetere la mia carriera da calciatore che è stata di livello altissimo. Difficile rifarla tutta nello stesso club per quanto ci si stufa presto degli allenatori, vorrei arricchirla con trofei, restando sempre alla Roma mi sono privato di qualche trofeo. Con un bel progetto possiamo tornare ad alzare qualche coppa»

Un commento anche sulla stagione di Dybala: «Bisogna sempre essere pronti. Mi dicevano che aveva spesso problemi fisici. Quando sono arrivato è sempre stato il primo ad andare forte in allenamento. Gli abbiamo chiesto di andare a rincorrere qualche giocatore e ha dato grande disponibilità e sono sono soddisfatto del rapporto con lui. Mi tengo stretto tutti i miei giocatori”. Nessuno slancio di ottimismo – o viceversa – quando si parla della possibile permanenza dell’argentino a Trigoria anche durante la prossima stagione: “Adesso non diremo nulla a voi. Però è il momento di fare non di dire. Nel calcio si fanno dei progetti che vengono scombussolati dalle decisioni del calciatore o del procuratore. Dobbiamo essere bravi anche dal punto di vista della comunicazione»

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