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Ancelotti: «Ho fatto un riposino, ora mi sento un leone. Se mi misurassero il battito, sarebbe a 110»

A Movistar prima della finale di Champions: «Ho visto i giocatori concentrati, ognuno poi prepara il match come preferisce. Lunin? Va in panchina ma sta bene, come tutti»

Ancelotti: «Ho fatto un riposino, ora mi sento un leone. Se mi misurassero il battito, sarebbe a 110»
Lipsia (Germania) 25/10/2022 - Champions League / Lipsia-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti ONLY ITALY

Carlo Ancelotti è pronto a vivere l’ennesima finale di Champions League della sua carriera da allenatore. Tra meno di un’ora fischio d’inizio tra Real Madrid e Borussia Dortmund. Ancelotti cerca la quindicesima coppa dalle grandi orecchie da mettere nella sua bacheca. Non sembra però avvertire la pressione l’allenatore italiano, o almeno non l’ha avvertita nel pomeriggio, come rivelato in un’intervista rilasciata poco fa a Movistar:

«Ho fatto un riposino dalle tre alle quattro, ora mi sento un leone: peccato che non giocherò. Se mi misurassero il battito, sarebbe a 110. Ho visto i giocatori concentrati, ognuno poi prepara il match come preferisce. Lunin? Va in panchina ma sta bene, come tutti».

Vinicius: «Ancelotti ha fatto tutto per me, mi ha cambiato come giocatore»

Vinicius Jr vuole dimostrare di essere uno dei migliori giocatori del Real Madrid e del calcio mondiale. Con Ancelotti è esploso il suo talento, insieme a Bellingham e a Rodrygo ha condotto il Real a giocarsi la sua ennesima finale di Champions League che potrebbe portare la 15esima coppa nella bacheca del club blanco. Il brasiliano ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della Uefa.

Quanto è importante Carlo Ancelotti?
«Ha fatto tutto per me. Mi ha sempre dato fiducia, mi ha rimproverato quando ne avevo bisogno e abbiamo sviluppato un ottimo rapporto. Si preoccupa per me tanto quanto io tengo a lui. Mi ha cambiato come giocatore, non in campo, ma nel modo in cui penso all’allenamento e allo sviluppo. Dice sempre che la mia umiltà è la mia più grande virtù perché ascolto sempre gli altri. Ogni volta che segno un gol in una partita, voglio sempre che lo facciano anche i miei compagni, così che possano essere in una posizione migliore. Non sono spinto dalla vanità, dal voler giocare con i migliori giocatori, le grandi stelle. Ogni giorno mi insegna sempre di più dentro e fuori dal campo».

 

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