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Mourinho: «L’Italia non ha una generazione molto talentuosa. Non credo vinceranno l’Europeo»

Alla tv portoghese Rtp: «Fenerbahce? Mi mancava giocare per vincere. Alla Roma non è così, tanto che dopo la mia partenza non è cambiato nulla»

Mourinho: «L’Italia non ha una generazione molto talentuosa. Non credo vinceranno l’Europeo»
Roma 23/12/2023 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

In tribuna per Portogallo-Croazio, il nuovo tecnico del Fenerbahce Josè Mourinho prima del fischio d’inizio ha rilasciato alcune dichiarazioni all’emittente portoghese Rtp. Ha parlato della sua nuova squadra, ma ha anche rilasciato alcune dichiarazioni al veleno sulla Roma e sull’Italia.

Mourinho: «Alla Roma non si giocava per vincere»

Le parole di Mourinho riportate da Sportmediaset:

«La scelta del Fenerbahce? Mi mancava giocare per vincere. La Roma giocava per vincere perché dicevano che quando c’ero io si giocava per vincere, ma non era vero. Tanto che dopo la mia partenza non è cambiato nulla. Nelle competizioni europee era fuori dagli schemi, a livello nazionale non è cambiato nulla. Lottare per il campionato, che è una cosa che mi motiva, che non avevo alla Roma, non avevo al Tottenham. Mi manca il fatto di non poter perdere punti».

Sull’amichevole:
«Due buone squadre, entrambe con possibilità e aspirazioni per il Campionato Europeo. Sfrutteranno questa partita per confrontarsi con una buona squadra. La Croazia è una buona squadra, ha mantenuto lo zoccolo duro della generazione d’oro. Una bella partita per entrambe. Io sono qui per vedere il portiere croato (Livakovic), che è mio e voglio vederlo in azione».

Chi vince Euro24 secondo Mourinho?
«È una questione semantica. Praticamente tutti la pensano come me. Portogallo, Inghilterra, Francia, poi Germania, Spagna. L’Italia? Non credo. Non è una generazione molto talentuosa. Non credo che vinceranno ancora».

Sul mercato del Fenerbahce:
«Non c’è un budget prefissato. È una squadra che ha lottato per il campionato fino alla fine, era a quattro punti dal Galatasaray, internamente è una buona squadra. Ma ovviamente se vogliamo diventare campioni e fare qualcosa di interessante in Europa abbiamo bisogno di qualcosa. Il direttore (Mário Branco) parla la mia stessa lingua, è un uomo di esperienza, conosce la realtà del calcio turco. Non sapremo chi è il presidente fino a domani, ma tutti e tre hanno approvato il mio arrivo».

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